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C’era una volta a Civita: ‘Regazzino Pallonaro’

Rubrica poetica a cura di Alessandro Soli

CIVITA CASTELLANA – Questa è sicuramente la poesia sul calcio, che amo di più. Scritta per i bambini che praticano questo sport, spinti da passione e sogni che li portano con una formazione: fisica prima, e caratteriale poi, sul trampolino di lancio verso la vita da adulti. Non a caso ogni volta che l’ho proposta a dirigenti e allenatori, ho sempre consigliato di appenderla nello spogliatoio.

 

Regazzino Pallonaro

Quanno felice cori dietro a un pallone,

quanno te disperi e piagni doppo un’espurzione

quanno te alleni e sudi co’ la speranza de giocà,

penza a quanti nun o’ pònno fa!

 

Tu si fortunato, l’occasione tocca spettalla,

gioca a testa arta, e passa sempre a palla.

Ai da èsse leale, grintoso, ma coretto,

nun te scordà der core che ci’ai ‘n petto.

 

Abbraccia sempre tutti, quanno vinci e quanno perdi,

e tiette stretti sti momenti, perché so i più verdi.

 

Solo allora t’ariconosco, ragazzino pallonaro,

ma se lassi li libbri da scolaro,

e te credi d’èsse bravo, senti a mme,

nun penzà de diventà come Pelè!

 

Aprili sti libbri, anzi, nun li chiude mmai,

tanto a pallone, sai quanto ancor ce giocherai!

 

Alessandro Soli (1996)

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