29032024Headline:

E’ morto il Re, viva il Re

Un pensiero in libertà per la morte di una grande donna

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,8.9.22 – Questo, secondo la tradizione, l’annucio che si dava ogni volta che un sovrano moriva, ma il Viva il Re seguiva in onore del successore.

Che significato aveva questo ?

Il perpetuarsi nell’erede al trono dell’istituzione monarchica ancora viva nel secolo XXI°.

La dipartita della simpatica Elisabetta II°, che solo due giorni fa era impegnata come di capo dello stato di confermare come Primo ministro del Regno Unito a seguito di una scelta popolare, mi ha commosso.

Sino all’ultimo ha regnato, ha servito il suo popolo, poi ha chiuso in serenità la sua immensa parabola di vita.

70 anni di regno, il record dei record, anche per il sovrano costituzionale della più antica monarchia del mondo.

Anche se la notizia travalica quelle più nostrane, non può essere omessa.

Merita un commento.

Elisabetta II° non ha regnato da regina, ma ma madre degli inglesi. Soltanto un’istituzione monarchica consente che un sovrano  sia visto dai cittadini (mai sudditi)  come loro padre o madre.

E’ un’istituzione, quella della monarchia costituzionale che, sebbene contestata, (ed in Inghilterra lo fu nel XVII° secolo) , rappresenta al massimo l’identità nazionale ed il perpetuarsi delle tradizioni identidarie

Essere rappresentati all’estero da un monarca non è segno di arroganza e prepotenza e di spocchia perchè nati nella famiglia giusta, ma per tutti, di una certezza che leggi del regno siano salde.

Salde appunto quelle del Regno Unito attraverso i secoli.

Tradizioni mantenute, ma sempre aggiornate, hanno reso possibile che il popolo inglese sia stato protagonista della storia.

La forma repubblicana dello stato non sempre lo rende possibile,  proprio per variabilità elettiva del suo capo. Nessuno si azzarda contestare nel mondo un sovrano di uno stato il cui capo discende dalla storia.

I sovrani costituzionali non fanno politica, la fanno fare liberamente agli altri, ai loro Primi ministri, liberamente eletti.

E’ sempre il popolo che  sceglie con libere elezioni i loro governanti, il re solo li conferma. Questo con buona grazia di chi vede vede nelle monarchie forme autotoritarie, che, sebbene potevano esistere ai tempi di Mazzini, oggi non lo sono più.

Tornando alla Regina Elisabetta che oggi ha lasciato la vita e la storia. Il suo aspetto di donna semplice, brunetta, bassina di statura, quasi donna mediterranea,  fa pensare che nelle sue vene scorreva sangue romano, frutto dell’unica invasione subita dalle isole britanniche. Ma come donna, come appunto lo sono le nostre, ha retto la famiglia, ha amato suo marito, l’indimentabile principe Filippo che pochi anni prima aveva combattuto contro l’Inghilterra. Eppure ci era fidanzata. Matrimonio d’amore il suo, come quello dimostrato  ai suoi concittadini ed all’intera umanità.

Le succede il figlio Carlo che  sarà Re Carlo III°.

Proprio quel principe Carlo che. quando venne a Viterbo in visita culturale e gli furono mostrate le rovine della Chiesa di Santa Maria in Gradi, chiese scusa dei danni provocati dall’Aviazione inglese nel famigerato bombardamento.

Sarà certamente un ottimo capo di stato. Si è preparato da decenni per esserlo. Si è dimostrato amico ed ammiratore dell’Italia. Prepariamoci a riceverlo quanto prima.

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