18042024Headline:

Rivivra’ la OSCA – Officina specializzata costruzioni automobili- Di Risio (DR automobili) lo promette.

Rivivrà un marchio automobilistico storico italiano

Dal Direttore,

Isernia, 4.10.22 –

Lasciamo indietro per un giorno la politica, il costume, le riflessioni, prendiamoci una pausa. Parliamo oggi di chi rilancia un’icona del Made in Italia. La riscoperta di un glorioso marchio automobilistico italiano degli anni del furore, gli anni 50 e 60 del secolo scorso: la OSCA.

Un passo indietro.

Dopo la crisi di vendita della MASERATI a Modena, questo storico marchio passò di mano, andò dapprima alla famiglia Orsi (i produttori di celluloide), poi alla Citroen, la De Tomaso e da ultimo, oggi alla galassia ex FIAT.

I fratelli Maserati, prima di chiudere la loro azienda a Modena, proseguirono dal 1947 la produzione di motori ed auto Gran turismo a Bologna Infatti, I fratelli Maserati, dopo la cessione della loro azienda, come detto, proseguirono dal 1947 fondando un’Officina che
si chiamò: OSCA- Officine specializzate costruzioni automobili.
Progettarono motori brillanti da gran turismo. Ricordiamo tutti il successo negli anni 60 del Coupè e spyder FIAT OSCA 1500S che montava un quattro cilindri bialbero. Poi, anche questo nuovo marchio fini nel dimenticatoio dopo il canto del cigno della ultima prodotta: la mitica OSCA 1600 SP.

Però, nel 1967 la fine.

Nella storia dell’auto negli anni 50, la Maserati era la macchina da battere in formula uno. Vinse con Manuel Fangio il Campionato F1 nel 1954 e 1957. Poi, la crisi. Si producevano solo macchine da corsa, mai nessuna per il grande mercato automobilistico generale. Produssero anche la famosa Agc6 meglio conosciuta come “bird gage” per la sua struttura che ricordava una gabbia di uccelli. quattro cilindri, tremila di cilindrata, 250 cavalli, costruiti pochi esemplari, oggi di valore miliardario.

Nel frattempo, la MASERATI di Modena, con la loro precedente tecnologia, passò di mano, andò dapprima alla famiglia Orsi (i produttori di celluloide), poi alla Citroen, la De Tomaso, e, da ultimo, oggi, alla galassia ex FIAT.

Massimo di Risio, la cui azienda a Macchia d’Isernia nata come la concessionaria dei concessionari dei marchi FIAT-Lancia, ha dal 2006 iniziato e produrre e commercializzare auto moderne sotto il marchio DR che nella nostra Provincia sta avendo successo di vendita.

La base delle vetture, power train compreso, proviene dall’estremo oriente, però, la personalizzazione e montaggio che si fa nel Molise, è nella cultura automobilista europea.

Oggi, per es. la DR5, un crossover compatto alimentato benzina-GPL, è entrata nella top ten dei primi modelli venduti in Italia

Ma a Di Risio questo non basta.

Ha pensato al rebranding del marchio OSCA.

Per adesso non si sa se il marchio sarà applicato a vetture particolari e gran turismo, ma di certo non sarà solo applicare al marchio DR quello di OSCA per macchine comuni (ricordate l’esperienza misera della SIMCA TALBOT, un nome storico appiccicato ad un vettura commerciale, oppure della FORD che chiama VIGNALE auto normali solo con colorazioni diverse) ma la creazione di una linea diversa sportiveggiante sempre a prezzi concorrenziali.

La casa di Isernia, che vanta essere costruttore di auto italiane, ha già in listino vetture di altri brand; Sportequipe e Ickx.

Auguri di Risio, gli appassionati di auto dal marchio italiano sono con Te.

Il tuo coraggio imprenditoriale rende possibile far ripartire un nome mitico, quella della OSCA. Il vero Made in Italy.

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