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La Palanzana, il Bois de Boulogne di Viterbo, dimenticata dal Comune.

Viterbo ha il suo parco ai piedi della Palanzana

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,23.11.22

Parigi vanta uno dei parchi più famosi d’Europa, meta di visitatori che all’interno della città possono godere di circa 900 ettari di bosco, il Bois de Boulogne

Viterbo, mutatae mutandis, con il monte Palanzana, monte San Valentino con il “Parco dell’Arcionello”,vanta un parco urbano di circa 600 ettari di bosco incontaminato, ma, mentre a Parigi, il noto Bois (bosco) urbano è all’attenzione dell Hotel de Ville de Paris sede dell’amministrazione comunale, il nostro bosco, praticamente entro la città di Viterbo, dimenticato da Palazzo dei Priori.

Il sindaco Frontini, in occasione della celebrazione della Festa dell’Albero, ha fatto outing dei progetti comunali per “forestare” il territorio comunale.

Si è parlato di due ettari di “foresta” a Santa Barbara e di qualche “giardinetto” di poco meglio di mezz’ettaro nelle adiacenze di p.le Michelangelo e 2500 mtq in via Piero della Francesca.

L’impegno totale per le “imponenti” di forestazione ammonta a 576mila euro, però, per migliorare la fruizione di una “foresta” che già esiste, nulla.

Signori del Comune, Vi rendete conto che con un piccolo sforzo economico è possibile mettere valorizzare i boschi che circondano Viterbo ed in essa conglobati, prima di creare giardinetti che “foreste” non sono, ma solo occasione di poter piantumare essenze arboree senza poi avere le risorse per mantenerle !

La zona della Palanzana, dove migliaia di cittadini vanno a fare passeggiate, trekking, North Walking e ricerca di flora rara, nonchè incontri con fauna selvatica, vero campo scuola per giovani e meno giovani, ha strade di accesso mal tenute, inesistenti aree di parcheggio e nessun’indicazione salvo quelle poste da volontari del CAI.

Il Comune, prima di gettare alle ortiche oltre mezzo milione di euro, con più economicità potrebbe sistemare le vie d’accesso al Parco dell’Arcionello (strade Palanzana e Respoglio) con idonea segnaletica stradale, manutenzione del piano stradale, aree sosta, regolazione del traffico veicolare spesso utilizzato per scorribande motociclistiche e sempre da molti per conferire rifiuti nell’isola ecologica colà esistente.

Un’intesa con i responsabili del Parco dell’Arcionello (ammesso che ancora esistano) è pertanto necessaria per il miglioramento delle conoscenze a livello locale di questa risorsa, affinchè, in sinergia con il primo, la zona boscosa della Palanzana, monte San Valentino e dintorni nell’ambito del Comune di Viterbo diventi il vero parco naturale cittadino, cioè: il Bois de Boulogne dei viterbesi e non solo lasciato ala lodevole iniziativa di volontari di varie associazioni.

Pertanto, ben vengano “giardinetti” nei nuovi quartieri, ma non tutti i fondi vadano li, ma si pensi migliorare quello che già esiste e, logicamente, non spendere le risorse che ci vengono date solo sulle “novità”, ma rendere “novità” il presente.

Non credo si possano perdere i fondi per la transizione ecologica quando i questi fondi servono per sistemare un parco esistente, ma bisognoso di interventi che lo rendano maggiormente fruibile.

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