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Ministro cultura Sangiuliano candida Rieti “Capitale della cultura”

Rieti osannata dal Ministro della cultura, Viterbo dimenticata,

Rieti

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,5.12.22-

La Città di Viterbo e la sua Giunta già ridicolizzata dal neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano allorchè non intervenne in Città in occasione dell’inaugurazione della Mostra sui disegni di Michelanagelo lo scorso 30 ottobre per motivi di “distanza geografica”, lo è stata maggiormente spernacchiata in occasione della sua visita ufficiale a Rieti.

Invitato dal sottosegretario on. Paolo Trancassini e dal Sindaco Daniele Sinibaldi, il Ministro ha fatto intendere di seriamente candidare la Città di Rieti a Capitale della cultura per l’anno 2026 dopo aver visitato il Salone Papale ed il teatro Flavio Vespasiano ed ammirato le creazioni della manifestazione “La Valle del primo presepe”.

Sempre il Ministro, adeguatamente accompagnato dai sindaci e dai responsabili delle istituzioni culturali reatine, ha apprezzato il patrimonio storico, culturale ed artistico della Città, cioè delle sue mura medioevali, del ponte romano sul Velino, quindi del Santuario di Fonte Colombo e la foresta al Palazzo vescovile, poi, le bellezze della Conca reatina la Valle Santa ed il santuario di Greccio dove San Francesco allestì il primo presepio della storia.

Sulla figura di San Francesco il Ministro ha sottolineato la figura del santo come personaggio storico e non solo religioso, ma unificante per la nostra cultura e la nostra nazione.

Mentre i politici sabini hanno fatto un figurone, i nostri della Tuscia hanno subito un altro smacco.

Certamente non sono capaci di attirare su Viterbo un interesse nazionale, ma solo promuovere eventi che siano come presentare una mostra itinerante su Michelangelo, poi un doppione di un Festival musicale in dicembre quando da anni ne esiste uno analogo in Settembre ormai conosciuto ed apprezzato.

Certo, con una Giunta che non è stata capace di riorganizzare un Mercatino di Natale, allestire giostre per bambini ed anche dimenticarsi che in data 3 dicembre si celebra la Giornata internazionale per le disabilità, non può aver credito presso istituzioni nazionali, figuriamoci un appoggio per sentirsi candidare ad essere capitale della Cultura.

Non me ne vogliano gli amici sabini, tra i quali sono anch’Io che di quella terra sono originario, ma, se Rieti ha un “Salone papale”, Viterbo ha un intero palazzo, se Rieti ha in parte mura medioevali, Viterbo, da parte sua, un’elegante intatta cinta muraria, e, conservato unico al mondo, un quartiere medioevale: San Pellegrino.

Rieti ha un ponte Romano ? Viterbo almeno due: Ponte Camillario e Ponte Foffiano pieni di storia romana ed etrusca, però assolutamente non valorizzati e pure sconosciuti ai più.

Allora, vogliamo metterci in gara sulle antichità delle due Città ?

Non c’ è competizione che tenga, Viterbo è vincente.

Però, per esserla deve essere messa in mostra, ma da chi ?

Risposta ovvia, dai suoi politici. Però, i politici viterbesi, tutti, senza esclusione, sono da decenni uomini e donne non autorevoli, solo interessati ad interessi di bottega, senza programmazione che non sia solo quella del giorno dopo e quella di rubacchiarsi il consenso elettorale fra di loro.

E poi, non non possiamo meravigliarci se un Ministro della Cultura non viene a Viterbo per “distanza geografica” , ma si reca in forma ufficiale a Rieti.

Indubbiamente i governanti di quella Città gli danno maggior fiducia.

Ai “nostri”, nemmeno riservata una fugace visita che invece è stata riservata a Tarquinia.

Queste note non sono di biasimo per loro, ma di stimolo perchè Viterbo esca dall’anonimato e si faccia valere come merito.

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