18042024Headline:
Promossi & bocciati

Italo Leali

Tuscia Jazz/1. L’organizzatore, ospite, speaker, grande comunicatore, autentico deus ex machina del festival (copyright Luciano Costantini) esulta. In otto giorni, la rassegna ha raccolto una media di oltre cinquecento/seicento persone a sera, con punte di 1.200 a Civita di Bagnoregio. La morale della favola bella delle kermesse musicale? La qualità paga sempre.

Francesco Bigiotti

Tuscia Jazz/2. Il sindaco di Bagnoregio esulta. Ha ospitato la quasi totalità dei concerti della rassegna e si è sentito gratificare da Leali dalle seguenti espressioni: “E il primo anno che ci cimentavamo a Bagnoregio. Era un punto interrogativo. Ci ha aiutato molto il Comune: grandioso. Amministratori perfetti e strutture eccezionali: dalle sale per la didattica, alla casa del Vento, all’Auditorium».

Claudio Margottini

L’esponente di “VivaViterbo” punta il dito contro la distribuzione a pioggia delle risorse economiche per la cultura. “Non è necessario fare i nomi per capire che abbiamo avuto, e ancora oggi si cerca di avere, finanziamenti per manifestazioni che, al massimo, richiamano i parenti stretti degli organizzatori”. Giusto, niente nomi. Basterebbero almeno i cognomi.

Marco Mancini

Il magnifico rettore, promosso a capo dipartimento dell’Università e della ricerca dell’omonimo ministero, è stato sommerso da tanti messaggi di felicitazioni. Alcuni dei quali modulati alla Viterbese: eccesso di zelo, enfasi a piene mani, superlativi come se piovesse, epicedi e pena dai toni magniloquenti che certamente fanno onore a chi li riceve, ma non a chi li ha scritti.
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