Pare si chiami Capo, Massimiliano Capo (Viterbo, 1967). Pare che da sempre sia impegnato in politica, in diverse formazioni (Pci-Pd-Ds). E’ stato vicepresidente della Talete spa quota Ds ed è stato tesoriere dello stesso partito. Pare dipinga da oltre 25 anni acrilici su tela di diverso formato e che si definisca artista.
Pare che la sua ultima performance si intitoli Happiness, un happening in totale e diretto coinvolgimento con l’artista che attenderà i partecipanti come “Massimiliano Capo media hacktivist”, che altro non sarebbe “il nome della venue che identifica l’artista (per la prima volta una venue di Foursquare non identifica un luogo o un oggetto ma una persona) luogo metaforico dello scambio di energie positive e della riflessione sui nuovi media e i nuovi modelli di socializzazione”, nel senso che si tratta “di una virtualità in presenza che vuole interrompere la distinzione abituale fra i due piani, contaminando e ibridando lo spazio dell’arte”.
Pare, inoltre e soprattutto, che anche Capo stia raccogliendo le firme per presentarsi alla primarie che il Partito democratico promuoverà per la scelta del candidato sindaco di Viterbo. Pare che vuole essere “un candidato a tasso di polemica zero”, che pur vantando amicizie nel centro destra, non ha “mai pensato di fare la destra nella sinistra o viceversa; Il mio percorso è noto, i rapporti d’amicizia trasparenti e li rivendico con orgoglio”.
Pare che il suo programma sia in special modo orientato a “valorizzare le potenzialità del capoluogo” onde per cui “al centro della mia piattaforma metterei l’innovazione, il che significa tante cose, da quella tecnologica all’impostazione diversa sotto il profilo politico”. Pare che non si ritrovi “nella raffigurazione del quadro politico novecentesca, dobbiamo andare oltre”. E comunque, per la tranquillità di tutti (familiari, amici, compagni di merende etc.) ha precisato: “non mi candido contro nessuno e nemmeno per qualcuno”.
Capo: così, all’ingrosso, pare non sappia quel che dice, ma lo dice bene.