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“Uno choc trasferire i pazienti psichici”

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Villa Buon Respiro

“Il mio ragazzo di chiama Federico. Lui tutte le mattina appena sveglio va nel parco a trovare tre alberi che ritiene i suoi migliori amici. Controlla che stiano bene, ci parla, magari raccoglie una foglia e poi torna indietro. Sembra una sciocchezza me per lui è fondamentale che ogni giornata inizi in questo modo”. Luigi Nardini è il tutore di uno dei tanti pazienti ospitati a Villa Buon Respiro. Fa parte dell’associazione Amici di Franco Di Marco, da decenni impegnata nell’assistere i pazienti in cura nella clinica riabilitativa per malati psichici. E ragiona su come sia stato possibile arrivare sull’orlo della chiusura della struttura per mancato accreditamento di 100 prestazioni ambulatoriali, 25 semi-residenziali e 27 posti nelle case-famiglia.

“La situazione è – afferma Nardini – assurda ma vera. Villa Buon Respiro fa due servizi: uno per i residenti e uno per gli ambulatoriali. La Regione ha accreditato la parte ospedaliera e non quella ambulatoriale ma solo per un trascuratezza burocratica, visto che entrambe hanno lavorato sempre. Quando si è trattato di avere l’accreditamento definitivo, Asl e Regione hanno ripreso in mano la pratica e visto che l’accreditamento provvisorio non prevedeva gran parte delle prestazioni che da decenni sono erogate”.

Fino al 30 marzo sarà il gruppo Tosinvest, proprietario della clinica, a garantire gratuitamente i servizi. “Dal 1 aprile – continua – sarà un problema della Asl occuparsi dei pazienti. Non c’è una struttura alternativa in zona ma anche se ci fosse, sarebbe comunque un danno colossale spostare questi ragazzi perché vivono di abitudini. C’è chi ha delle crisi solo vedendo persone nuove. Se li trasferissero sarebbe uno choc tanto grave che farebbe perdere loro anni di lavoro e progressi”.

L’associazione ha già coinvolto un legale. “Appena avremo la documentazione – afferma Nardini – denunceremo la Regione per abbandono di incapace. Chiediamo poi al prefetto di emettere un decreto per esigenze di ordine pubblico se la chiusura ne comporta la turbativa. Sarebbe un suo dovere farlo”. Intanto, questa mattina i sindacati incontreranno il prefetto Antonella Scolamiero per discutere di Villa Rosa. Rigettata dal rappresentante locale del Governo la richiesta di affrontare la vertenza di Villa Buon Respiro in quanto è in attesa di documentazione dalla Asl.

 

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