Tempistica sospetta e troppa burocrazia. Riccardo Valentini, neoeletto consigliere regionale nel listino di Nicola Zingaretti, analizza la vertenza di Villa Buon Respiro e bacchetta i funzionari della Regione che, dopo anni di rimpalli con la Asl, hanno all’improvviso accelerato le pratiche e negato l’accreditamento.
“E’ assolutamente singolare – sostiene – che un provvedimento di questa portata venga preso a poca distanza dall’insediamento del nuovo governo della Regione Lazio. Veramente sfuggono le motivazioni di urgenza visto che nelle prossime settimane il governo regionale nel pieno delle sue funzioni potrebbe quanto meno interloquire con il commissario e verificare nel merito e nella forma eventuali inadempienze e mancanze”. Poi, la maledetta burocrazia. “La natura del provvedimento sembra – continua – sia basata su problemi burocratici, da cui peraltro risulta che il mancato accreditamento della struttura sia una questione decennale e non certo dell’ultima ora. Senza entrare nel merito delle responsabilità e di come si sia arrivati a questa situazione, il problema oggi esiste e la prima preoccupazione è quello di tutelare, i malati, le loro famiglie e i lavoratori che non sono pagati da ottobre”.
Come? “Sicuramente – spiega Valentini – ereditiamo una Regione con un debito di bilancio stimato in più di 20 miliardi di euro di cui il 75% proviene dalla sanità. Quindi ci troviamo in una situazione difficile dove non possiamo certo promettere i miracoli, tuttavia alcune questioni non sono debiti di bilancio ma incapacità di far funzionare la macchina amministrative e di renderla efficiente”. Quindi “di tutto questo dobbiamo occuparci con urgenza, senza fare sconti a nessuno, ripristinando – conclude – una Regione amica dei cittadini e delle imprese, non una controparte contro cui fare la guerra ogni giorno”.