“Grazie no”. Francesco Serra è irremovibile e non accetterà l’assessorato offertogli dal sindaco Leonardo Michelini. “La decisione è presa – conferma al telefono – e non ho alcuna intenzione di ripensarci. Anche perché a questo punto della storia l’offerta potrebbe essere anche interpretata come un contentino datomi per farmi stare sereno. Non era quello che chiedevo”.
Giochi conclusi, dunque? A rigor di logica c’è tempo fino a mercoledì mattina, quando alle ore 11 esordirà il nuovo consiglio comunale: Il sindaco Michelini ha già fatto abbondantemente sapere che intende presentarsi con l’esecutivo al gran completo. Nel caso gli ulteriori tentativi pro-Serra andassero a vuoto, l’ottavo assessore sarà nominato tra i consiglieri eletti. Quindi, niente assessore esterno, come invece chiedeva il cardiologo.
Il quale, dal canto suo, non sembra però intenzionato a fare le barricate. “Anche rimanendo consigliere semplice farò la mia parte – dice – e cercherò di aiutare la giunta Michelini nel suo cammino. Rimane solo un po’ di amarezza per ciò che avrebbe dovuto essere e non è stato, ma non ho intenzione di porre ostacoli all’esecutivo, che deve affrontare i molteplici problemi di Viterbo e dei viterbesi”.
Ma nelle ultime ore all’interno dei Democrat starebbe spuntando un’altra ipotesi. Quella di eleggere il cardiologo capogruppo della pattuglia consiliare. Qualcuno sussurra: “Serra un ruolo lo deve avere. Non può fuggire da tutte le responsabilità. E’ giusto che svolga una funzione importante all’interno della squadra. La speranza è che stavolta non si tiri indietro”.
Ormai è chiaro a tutti: l’asse Fioroni-Gigli-Sposetti-Filippo Rossi da Trieste vuole far fuori Serra. Resistere, resistere, resistere, caro Serra.