Leonardo Michelini tira dritto. non raccoglie il diktat di Francesco Serra (sembra che ieri pomeriggio gli abbia inviato un fax in cui chiede perentoriamente per sé la carica di presidente del consiglio comunale e quella di assessore per un esterno, ovverosia un uomo o una donna della sua area proveniente dall’associazionismo) e questa mattina ha presentato ufficialmente il suo esecutivo con Serra assessore. Ma il cardiologo ha subito rifiutato la nomina. Questa comunque la squadra di Michelini: Francesco Serra, Alvaro Ricci, Luisa Ciambella e Fabrizio Fersini per il Pd; Raffaela Saraconi e Alessandra Zucchi per la lista “Oltre le mura”; Raffaella Valeri per Sel; Giacomo Barelli per Viva Viterbo.
Insomma, Michelini ha deciso di appropriarsi delle sue prerogative di sindaco, rifiutando gli schemi da prima repubblica (stranissimo per uno che si professa renziano) proposti dal medico di Belcolle, ma anche da altri (che proponevano nella carica di assessore esterno anche il segretario provinciale del Pd Andrea Egidi).
Un segnale forte quello di Michelini, all’insegna di una politica nuova, in cui le beghe interne vanno subito stoppate. “Con tutti i problemi seri che ho trovato – è stato il suo unico commento – non voglio perdere tempo in queste diatribe”. Amen.
Sarà il primo caso in Italia e nel mondo di assessore precettato?
E’ quasi da esposto alla Magistratura che l’assessorato alla cultura sia andato al più sguaiato seguace di Philip Red from Trieste, ovvero a un personaggio organico alla Fondazione di Caffeina. Visto e considerato che Caffeina ha sempre goduto di contributi finanziari da parte dell’amministrazione comunale, questa nomina si configura come un palese conflitto d’interessi. Approfitti Michelini del rifiuto di Serra per rimettere in gioco tutto e assegnare la delega alla cultura a qualcuno che non abbia un simile e sesquipedale conflitto d’interessi.
Viste le unanimi proteste, crediamo sia proprio il caso che Michelini cacci a calci in c. lo sguaiato seguace di Philip Red from Trieste. Ritorni a fare lo sbandieratore filippino, il prode avvocato, e la smetta di molestare i cittadini viterbesi.