“A Malaga le imprese hanno trovato un’amministrazione attenta, aperta, preparata e disponibile. E noi vogliamo puntare alla medesima prospettiva”. Alvaro Ricci, assessore all’Urbanistica e centro storico, vuole imitare la città spagnola, la più avanzata Smart City (letteralmente città intelligente) del Vecchio Continente, dove, con la complicità dell’Enel, è stato creato un sistema innovativo nell’utilizzo delle energie rinnovabili, sia per la mobilità urbana (bus elettrici), sia per la costruzione di abitazioni, all’interno “di una moderna concezione dell’economia e dei processi produttivi per una concreta prospettiva di sviluppo sostenibile”.
Ricci usa i superlativi per commentare l’incontro di ieri l’altro “Smart City per crescere: il modello di Unindustria per l’integrazione funzionale e sostenibile delle aree urbane del Lazio”, organizzato dall’Unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo al rettorato di Santa Maria in Gradi, con la presenza fra gli altri, di Domenico Merlani, presidente Unindustria Viterbo; Fabio Refrigeri, assessore per le politiche abitative della Regione Lazio; Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel e vice presidente di Confindustria; Maurizio Stirpe, presidente Unindustria Lazio.
“Ho apprezzato l’iniziativa – spiega Ricci – perché abbiamo potuto ascoltare proposte e spunti di intervento che vogliamo far nostri per cominciare a orientare lo sviluppo su diverse direttrici. Smart City significa prima di tutto un rapporto nuovo e diverso di collaborazione nella trasparenza fra chi ha progetti imprenditoriali seri e l’amministrazione di riferimento; in secondo luogo significa migliorare la qualità della vita dei cittadini con servizi nuovi, forniti in modo innovativo in un sistema che mette insieme tutti i soggetti della comunità”.
In questo senso Ricci pensa all’introduzione su larga scala dei bus elettrici (ricevendo la benedizione dell’ad dell’Enel Conti che si è detto disponibile alla fornitura di colonnine per il loro rifornimento); a dotare di pannelli fotovoltaici gli edifici pubblici, a cominciare dalle scuole, immaginando cordiali intese con imprese private cui cedere l’energia eccedente prodotta e ottenere in cambio la messa in sicurezza degli stessi edifici scolastici. E per i privati che vorranno praticare “l’intelligenza ecosostenibile” sarà possibile pensare a forme di incentivazione.
Ricci, insomma, sogna ad occhi aperti. Soprattutto dopo che il presidente Stirpe ha scandito che la città dei Papi “ha le caratteristiche strumentali giuste per poter dare attuazione pratica al progetto Smart City”. Il che significa diventare punto di riferimento di enti locali del Lazio intenzionati a rimodulare la loro crescita e vivibilità urbana chiedendo aiuto alle energie rinnovabili e alle nuove tecnologie. “Ma significa anche – prorompe l’assessore – concorrere, con progetti adeguati, ai finanziamenti (il budget complessivo è di 14 miliardi di euro, ndr) dei programmi settoriali e strutturali che a vario titolo l’Unione Europea ha garantito sui temi delle Smart Cities da qui al 2020”.
“Siamo davanti a un bivio: o iniziamo a lavorare – conclude Ricci – per realizzare una città intelligente oppure continuare a far finta di niente ed amministrare senza avere come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita della popolazione con servizi nuovi, forniti in modo innovativo da un sistema che mette insieme istituzioni, cittadini e imprese”.
Speriamo che il Sor Alvaro non si trasformi da corsaro in cazzaro. Il rischio c’è.