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Lo Sposetti furioso ignora il problema politico

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Ugo Sposetti

Minaccia sfracelli. Querele e cause civili. Ugo Sposetti, coinvolto dai media viterbesi nell’affaire Gianlorenzo, non solo smentisce tutto ma si affida alla carta bollata. Non parla, scrive. Anzi. Fa scrivere dal suo legale Gianluca Luongo, che verga una nota minacciosa nei confronti di tutti gli organi di stampa viterbesi che si sono occupati della vicenda.

“In riferimento alle notizie diffuse giorni fa da alcuni organi di informazione in merito alla presunta redazione di un dossier inerente la vicenda Luigi Lusi/Margherita da parte del senatore Ugo Sposetti – scrive il legale – comuico di aver ricevuto mandato di agire giudizialmente a tutela della onorabilità, del buon nome e della moralità personale e politica del mio assistito da attacchi volgari, diffamatori e calunniosi. Il modo con il quale sono state fatte trapelare notizie parziali e totalmente infondate – prosegue l’avvocato – lascia presumere che la “macchina del fango” si sia messa in azione nei confronti del senatore Sposetti al fine di nascondere le responsabilità penali e politiche di coloro che avrebbero sottratto denaro pubblico, così come ipotizzato da un’indagine della Procura di Viterbo. Per questo mi appresto ad agire sia in sede civile che penale, come espressamente richiesto dal mio assistito, nei confronti di tutti coloro che hanno dato diffusione e che hanno cercato di speculare su notizie in realtà già vagliate dagli inquirenti e che non hanno trovato alcun riscontro.

Ad ulteriore riprova del carattere diffamatorio e calunnioso delle notizie diffuse si pone la corretta scelta compiuta dalla Procura della Repubblica di Viterbo di non dare alcun seguito a quegli spunti investigativi, né tanto meno di trasmettere quelle informazioni, per quanto a nostra conoscenza, alla Procura della Repubblica di Roma, competente per l’indagine a carico di Luigi Lusi, avendo evidentemente ritenuto tale ricostruzione del tutto infondata”.

Fin qui l’avvocato, ma qualche piccola riflessione a mente fredda a questo punto è d’obbligo, visto che è da presumere che il senatore abbia agito (o stia agendo) sull’onda di un comprensibilissimo disagio provocatogli da notizie desunte – si badi bene – da atti ufficiali della Procura della Repubblica viterbese.

Però, su alcuni punti è giusto mettere i puntini (sulle “i”). Primo: Sposetti non è indagato in quanto non ha commesso alcun reato. E nessuno si è mai sognato di scriverlo. Quindi, ciò – almeno per quel che riguarda questa testata – è chiaro come il sole. Secondo: l’informazione fornita non è parziale, né infondata, dal momento che è stata riportata per intero la parte dell’informativa inviata dal vice questore della Polizia Stradale Federico Zaccaria che riguarda i contatti telefonici (e non solo) tra Ugo Sposetti e Paolo Gianlorenzo. A tale proposito anzi, va detto che nel periodo che va dalla metà di febbraio 2012 alla fine di marzo dello stesso anno, tra il giornalista e l’onorevole ci sono state tantissime telefonate a dimostrazione del fatto che tra i due c’erano contatti costanti (tale circostanza si rileva dal tomo 8 degli atti giudiziari, negli allegati all’interrogatorio del giornalista Gianmarco Chiocci).

La lettera del Pm Siddi con cui è stato inviato lo stralcio alla Procura di Roma

La lettera del Pm Siddi con cui è stato inviato lo stralcio alla Procura di Roma

Ora, visto che l’onorevole Ugo Sposetti è parlamentare di lungo corso, e quindi di grande esperienza, sarà facile per lui comprendere la rilevanza giornalistica di tali telefonate, che pongono – nell’opinione pubblica viterbese – un problema non certo penale, ma sicuramente politico. Soprattutto alla luce di quanto noto a tutti nel Pd viterbese, da sempre diviso in fazioni facenti capo ai leader carismatici del partito in perenne contrasto tra loro. Insomma, per dirla in parole povere, dal punto di vista meramente politico appare quanto meno singolare che Sposetti intrattenga rapporti frequentissimi e confidenziali con un giornalista che si dichiara di destra e che scrive per un giornale edito da Giuseppe Ciarrapico, affrontando tematiche che riguardano i panni sporchi del suo partito. Che poi Sposetti a Gianlorenzo non abbia dato un bel nulla e che il giornalista abbia solo millantato la consegna di un dossier su Luigi Lusi è la cosa più credibile del mondo. Resta però a questo punto da capire quali informazioni si scambiarono all’epoca Sposetti e Gianlorenzo nei numerosissimi colloqui di cui furono protagonisti. E forse qui una parola chiarificatrice del senatore, proprio per fugare ogni dubbio, sarebbe opportuna. Sposetti poi, abbia almeno la compiacenza di ammettere di aver commesso una qualche imprudenza o leggerezza, creando così un problema politico di una certa rilevanza nel partito in cui milita.

Un ultimo umilissimo consiglio: lasci stare gli avvocati, soprattutto quelli poco informati, dal momento che la Procura di Viterbo – in merito alla vicenda Lusi – gli atti a quella di Roma li ha trasmessi eccome, con uno stralcio del 18 luglio 2013, a firma del pm Massimiliano Siddi. Quindi, pochissimi giorni or sono.

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21   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Ho la non vaga impressione che presto la fondazione dei DS capitanata da Sposetti avrà dei finanziatori involontari…

  2. Paolo Gianlorenzo ha detto:

    Sicuramente attendibile Mauro Paoloni che a differenza mia si è arricchito con i soldi pubblici. Lui però è credibile Xché “soldato” di Fioroni. Quando sarà il momento di rileggere le carte ci sarà da ridere. Questo vale per tutti. Indagini senza uno straccio di prove ma solo chiacchiere, racconti raccolti da un detective dal passato con tante ombre e colluso con Paoloni. Mi dite solerti “copioni” cosa emerge dalle riprese filmate nello studio Fortini? Nessuno lo sa Xché talmente inutili da non essere neanche agli atti. E quanto hanno speso x microfonare Selvaggini giunto in redazione a registrare le nostre conversazioni che, guarda il caso, non sono nel faldone? E la maxi tangente stralciata a Civitavecchia? Archiviata. Ci sarà da ridere e spero che dalla vera macchina del fango messa in piedi per distogliere l’attenzione dai 32 rinviati a giudizio x concussione, corruzione, truffa, turbativa d’asta ecc non siano solo i giornalisti come spesso avviene a pagare dazio. Il 18 luglio alle 14.30 32 ladri alla sbarra e mezz’ora dopo 415bis al sottoscritto e si parla solo di questo.
    Perché non pubblicate le intercettazioni di Aloisio, Paoloni e cosa hanno raccontato i testimoni, in alcuni casi anche i familiari delle loro gesta?
    Dietro le nuvole c’è sempre il sole e x quello che mi riguarda scrivete tutto Xché non ho nulla da temere anzi…

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