Glieli hanno rotti e lui – alla fine – li ha tirati fuori. Cosa? Ma certo: i cabasisi di Cammilleriano conio. Quelli spesso citati dall’amatissimo commissario Salvo Montalbano. E così, Marcello Meroi, presidente di una Provincia che da un bel po’ di giorni ha una giunta monca (vanno ricordate le dimissioni di Paolo Bianchini e la revoca – mai ufficializzata, però – di Giammaria Santucci), ha convocato per venerdì a mezzogiorno una bella conferenza stampa. Nella quale darà la sua formazione: un tre-due-due che non ammette appelli, da perfetto Ct della nazionale di calcio. Se poi il team sarà vicente o meno sarà tutto da vedere, ma il dato politico rilevante è che questa decisione è scaturita dopo l’ennesimo incontro tra i galli del pollaio (leggi: rappresentanti dei partiti) andato a vuoto.
Giacché nessuno si è spostato dalle proprie posizioni: né fratelli l’Italia, né l’Udc, né il Pdl. E allora, ha pensato il buon Marcello, chi fa da sé fa per tre. Ma con una variante. Meroi ha dato tempo ai suoi sostenitori (ovvero a quelli che lo sostengono dai banchi della maggioranza) fino a venerdì mattina per elaborare una proposta alternativa. “Se avete una soluzione migliore della mia e siete tutti d’accordo – ha detto – io non ho problemi. Altrimenti la soluzione ve la offro io”.
Nei prossimi giorni, tra l’altro, Meroi sarà fuori Viterbo, per cui il cerino è adesso completamente nelle mani dei partiti, che dovranno vedersela tra loro. Riusciranno a mettersi d’accordo, dopo che non ci sono riusciti quasi in un mese? In politica, si sa, tutto è possibile, ma adesso tutti devono sapere che di mezzo ci sono anche i cabasisi di Meroi.
Per vedere i presunti gabbasisi di Meroi chi? è consigliato l’uso del microscopio.