Morte. L’argomento è delicato, ma prima o poi bisognerà affrontarlo. C’è chi dice meglio poi che prima, e ci sono invece quelli previdenti, che programmano tutto. Tipo il Furio di verdoniana memoria, che prima di partire aveva calcolato di potersi “lasciare alle spalle la perturbazione nei pressi di Parma”. Per fortuna, a Viterbo c’è il Comune che pensa al vostro futuro. Come? Vendendovi una tomba al cimitero comunale di San Lazzaro. Ma non si tratta di una tomba qualsiasi, anonima e assediata dalle erbacce, né di un ancor più triste loculo, un cassetto in mezzo a mille altri cassetti dove i vostri poveri resti dovrebbero riposare per l’eternità (o almeno, fino al giorno del giudizio). No, questa che si vende è una “cappella gentilizia”, mica cotica. Ampia, ariosa e piena di luce, eterna e non. Non è dato sapere se sia dotata anche di soggiorno abitabile e di angolo cottura, ma magari si può fare un salto giù, al cimitero (piazzale numero 9, tomba 88, ambo secco, anzi stecchito) per controllare di persona.
E quanto mi viene a costare, questo po’ po’ di roba? Poco, signora mia. La base d’asta è di 12mila euro, per 99 – diconsi novantanove – anni di concessione, prorogabile se il riposo sarà di vostro gradimento. Bisogna affrettarsi, però, perché l’asta scade il 20 agosto, e già il 23, ci sarà “l’assegnazione del monumento funerario al migliore offerente”. Non si sa se la tomba sarà disponibile da subito, magari per quei romanticoni che vorranno trascorrerci la prima notte.
Venghino venghino, signori e signore. Astenersi scaramantici, zombie e bestie di Satana.