E in Provincia, che succede? Succede poco, o nulla, e l’attesa nei confronti dello scatto d’orgoglio, promesso dopo un’intera estate di crisi politica e di relativi tatticismi, prosegue imperterrita. Anche se la settimana scorsa è stato celebrato il consiglio, con la nomina dei nuovi assessori e la surroga dei consiglieri subentranti. Non c’è stata, invece, l’elezione del presidente del consiglio, una carica che nel gioco della ridistribuzione, dovrebbe andare ad un esponente dell’Udc (Francesco Bigiotti in pole position). Solo una questione tecnica, precisano da palazzo Gentili, visto che il consiglio della settimana scorsa era il proseguimento dell’ultimo, da cui ha ereditato gli argomenti all’ordine del giorno. Ma qualcuno insinua che sul nome di Bigiotti – che ha bisogno di voti per ricevere l’investitura – non ci sia un accordo completo, e qualcun altro giura che la sua elezione non sarà una passeggiata. Staremo a vedere.
Intanto, vale la pena chiedere un punto della situazione a Federico Grattarola, sfidante (e perdente) nell’ultima elezione con Marcello Meroi, poi eletto presidente, e ora capogruppo del Pd. Dopo aver lasciato la poltrona di sindaco di Vignanello, Grattarola è tornato a fare il suo lavoro di sempre, ma non perde di vista l’evoluzione – anzi, l’immobilismo – dell’amministrazione. “Intanto va considerato il momento generale – spiega Grattarola – che vede le Province svuotate sempre più della loro capacità di intervenire sulle varie questioni: questo, a causa della continua diminuizione dei trasferimenti di fondi da Stato e Regioni. Senza soldi si può fare poco, e così va a finire che questi Enti saranno svuotati nei fatti molto prima dell’eventuale abolizione decisa dal Governo. Abolizione che tra l’altro io non condivido completamente: le Province servirebbero eccome, ma prima debbono funzionare e debbono essere messe in grado di funzionare. Ma mi pare che non ci sia tutto questo interesse, ai livelli superiori”.
E la Provincia di Viterbo? Grattarola analizza e critica, ma con garbo: “La crisi politica è stata una falsa crisi, perché di questo si trattava, solo di un tentativo di riposizionamento al’interno della maggioranza che ha visto premiati i Fratelli d’Italia. Ma adesso la cosa è risolta, o così dovrebbe, e allora aspettiamo con fiducia i risultati pratici. E’ il momento di fare, di agire, perché alibi non ce ne sono più. Se così non fosse sarebbe un disastro, visto che mancano ancora due anni alla fine della legislatura. Noi sceglieremo un atteggiamento responsabile, se si vorrà davvero fare e non solo parlare: responsabili verso i temi più importanti, e cioé i precari, le strade, le scuole. Ma la maggioranza non dovrà certo abusare di questa nostra apertura: è chiamata a muoversi, perché i cittadini ne hanno bisogno, e perché altrimenti si darebbe implicitamente ragione a quelli che dicono che le Province vanno abolite perché non servono a nulla e non fanno nulla”. Scatti alla risposta no, scatti d’orgoglio sì.
Federico Grattarola: peppebuciardo di complemento.