Coldiretti Viterbo condivide e ribadisce la necessità di un intervento urgente sulla semplificazione amministrativa, necessità espressa con forza da una lettera congiunta del presidente e del direttore di Coldiretti Lazio, David Granieri e Aldo Mattia, indirizzata a Sonia Ricci, l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio, al fine di sollecitare un suo intervento per rendere più snelli i procedimenti burocratici in agricoltura, richiesta d’aiuto espressa sin dall’insediamento dello stesso assessorato, ma rimasta inattesa.
Il tema dell’ abbreviare i tempi delle procedure amministrative connesse all’esercizio dell’attività agricola deve essere risolto per il buon operare dell’agricoltura, divenendo fattore competitivo per le aziende agricole del territorio, rallentate fino a perdere anche 100 giorni l’anno nel disbrigo di pratiche amministrative. A tale riguardo duole constatare che, nonostante il tema della semplificazione amministrativa e della sburocratizzazione sia stato portato all’attenzione dell’assessorato e trattato nel corso delle riunioni del tavolo agroalimentare fin ad oggi svoltesi con diversi impegni presi dalla Regione sulla materia, nessuna determinazione concreta è stata adottata, lasciando disattese le esigenze e le aspettative di migliaia di imprese agricole.
E’ auspicabile una riforma dei procedimenti amministrativi fondata su un’effettiva semplificazione burocratica in un’ottica di sussidiarietà. In questa direzione ha operato l’approvazione della legge regionale n. 12 del 2011 che ha demandato ad un regolamento regionale l’individuazione di misure di snellimento amministrativo di interesse delle imprese agricole fondate sull’attribuzione di un ruolo più incisivo ai Centri di assistenza agricola.
Il regolamento regionale in questione è stato emanato nel febbraio del 2013 ma la Coldiretti Lazio ha dovuto constatare non solo che col predetto provvedimento si era data una lettura “al ribasso” delle disposizioni recate nella citata legge regionale, ma anche che successivamente, in data 14 giugno 2013, il Tar del Lazio ha annullato il regolamento stesso. I motivi di tale decisione non sono da ricercarsi nel merito e nel contenuto del regolamento regionale, ma nel solo fatto che lo stesso non poteva essere emanato dalla Giunta Polverini nel regime di “prorogatio”, instauratosi in seguito alle dimissioni del 27 settembre 2013.
Nonostante la Coldiretti abbia rappresentato la gravità delle conseguenze di tale stato di cose direttamente al presidente della giunta regionale e per conoscenza all’assessorato dell’agricoltura, ribadendo la necessità di procedere con la massima urgenza alla emanazione di un nuovo regolamento attuativo, a oggi non è giunta alcuna risposta. I tempi dell’impresa non sono i tempi della burocrazia. Disattendere gli impegni presi continua a non offrire alle tante imprese agricole del territorio della Tuscia quel quadro di rapporti con la pubblica amministrazione fondato su esiti e tempi certi di conclusione dei procedimenti di loro interesse. É necessario procedere con massima urgenza.