Secondo appuntamento con “Regie positive”, rassegna organizzata dall’Arlaf. Oggi (ore 15.30, ingresso libero) al Cinema Lux ospite della manifestazione sarà il regista Antonio Capuano che presenterà il suo film “La guerra di Mario” e si confronterà con il pubblico sul tema dell’affido familiare.
Regista, scenografo e pittore, Antonio Capuano dopo una lunga gavetta in televisione ha esordito nel mondo del cinema nel 1991 con il lungometraggio “Vito e gli altri”, un film sulla difficile vita dei bambini di strada a Napoli, vincitore della ottava edizione della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia. Il successo arriva nel (1996) con il film “Pianese Nunzio, 14 anni a maggio”. Il film narra la storia di un giovane chierichetto molestato dal parroco della sua chiesa. Nonostante i forti temi trattati, il film lo fa in maniera molto toccante tanto da ricevere forte apprezzamento da pubblico e critica. Successivamente dirige altri film come “Polvere di Napoli” (1998), “Luna Rossa” (2001) e “La guerra di Mario” (2005), vincitore di due David di Donatello (premio della critica e miglior attrice protagonista). Capuano, inoltre, ha diretto dei segmenti nei film collettivi “L’unico paese al mondo” (1994) e “I vesuviani” (1997) e i lungometraggi “Giallo?” (2009) e “L’amore buio” (2010) presentato a Venezia.
“Regie positive” si propone – attraverso lo “strumento” del cinema – di promuovere e sensibilizzare sul tema dell’affido familiare coinvolgendo, grazie ai film in programma, un pubblico eterogeneo. Alle proiezioni, infatti, saranno abbinati incontri, tavole rotonde e approfondimenti. La rassegna, inoltre, nasce per ricordare l’instancabile e prezioso lavoro di Giusi Speciale, socia e volontaria dell’Arlaf. Ogni anno in autunno sarà proposta una rassegna su tematiche di carattere sociale (minori, famiglia, ambiente, mafia, ecc…); per ridare al cinema il suo ruolo di strumento di comprensione della nostra società e delle sue dinamiche.
L’affidamento familiare dell’ottuso superassessore Barelli non funziona. Il suo affidatario Filippo Rossi da Trieste infatti si lamenta che il noto (ai suoi parenti stretti) leguleio ha la deprecabile abitudine urinare e defecare sull’opera omnia di Benito buonanima. Camerati che sbagliano.