Giusto perché Il Post non è un grande giornale, ma un grandissimo giornale, ecco le pagelle della Viterbese che ha battuto per 6-2 il Montecelio.
CIMA 5.5 Un solo tiro nel vero senso della parola, e un solo errore, nel vero senso della parola. E va bene che a 19 anni si è ancora inesperti di calcio e di vita, e però quella conclusione di Bertino non sembrava mica una cannonata. L’ha vista tardi, s’è buttato tardi e ha preso gol: non una cima, questo Cima. Meno male che poi ci hanno pensato i compagni.
RAUSA 6 Sulla destra spinge poco, e quando capita. Pure qui l’età (18) non dovrebbe essere un’aggravante, semmai uno stimolo.
GHEZZI 6 Idem con patate, ma sulla corsia opposta. Questi giovani esterni li vorremmo un po’ più affamati e un po’ più folli, anzi goji (Steve Jobs perdoni la storpiata citazione).
DE VIZZI 6.5 Come esordio non c’è male. Corre e s’agita al fianco di Romondini, del quale è il Sancho Panza oscuro ma generoso. Ci voleva uno così, per vivacizzare la manovra (di centrocampo, non la finanziaria del Governo). Anche se si chiama Agostino, pregasi evitare blasfemi paragoni con Di Bartolomei, grazie.
FAPPERDUE 6.5 Fascia da capitano per le grandi occasioni. Fabietto non stecca, anche se quelli del Montecelio sono robetta che non fa male. Attento, preciso, imperioso quando riparte a testa alta e palla al piede. Su uno così ci puoi contare sempre, anche per venti euro in prestito.
INGIOSI 6 Meno bene del collega. E non in generale, nel particolare del secondo gol ospite, quando in mezza all’area succede qualcosa di misterioso e violento, con Daniele che si prende un cazzotto e si perde l’uomo. Il Montecelio segna, poi Ingiosi tenta di farsi giustizia da solo alla fine del primo tempo, rientrando nel tunnel. Pirozzi lo cambia per il bozzo rimediato. Un leone, ma ieri sfigato. (dal 1st Marini M. 6.5. Onestissimo centrale che si toglie anche lo sfizio di timbrare il cartellino per il 6-2 finale. Cosa vuoi di più dalla vita? Per me un Montenegro, grazie)
NOVIELLO 8.5 Questione di numeri: uno come lui, nato il sei marzo (6-3), non poteva che fare tre gol in una partita che la sua squadra vince segnando sei reti. Ma visto che le cifre lasciano il tempo che trovano, meglio una considerazione tecnica: con Solimina non giocava, o era sempre rotto, con Pirozzi è subito sbocciato. Ma guarda che coincidenza. E’ novembre, facciamo un brindisi col (vino) Noviello. (dal 28st De Francesco A referto senza infamia e senza lode e soprattutto senza mandare a quel paese il mister, stavolta)
ROMONDINI 6.5 L’ex passeggero di Totti – che ai tempi della Roma lo accompagnava a Trigoria in auto – passeggia come sempre. In tribuna c’è chi lo insulta, chi si limita a sfotterlo (“A Rettondi’, non starai a core troppo?”) e chi porta pazienza. Lui dirige il traffico in mezzo al campo, vigile molto urbano, e dispensa da calcio d’angolo l’assist per la rete di Marini, quella del 6-2, quella dell’apoteosi.
PACENZA 7 Apre le danze dopo cinque minuti, quando qualcuno era ancora fermo al bar a fare scorta di Borghetti. Di testa, la specialità della casa. Poi si sacrifica, sgomita (sgomito, sgomito), gioca di sponda e di sportelli, colpisce una traversa. Generoso, come sempre. Se le cose stanno così, lui al massimo il Toscano se lo fuma.
CERONE 8 Volevamo stupirvi con gli effetti speciali. Poi abbiamo preso Cerone dal Mantova e siamo andati oltre. Il gol del 2-1, su rigore, ma soprattutto una serie di giocate che potrebbe benissimo stare al Louvre. A memoria: sponde volanti, colpi di tacco, controlli di prima, una facilità di tiro che neanche Lapo, una rabona per crossare che a pensarci viene ancora da piangere. Che spettacolo, questo qui.
FAENZI 7 Trottolino amoroso si sbatte sulla fascia, senza fiatare, ma unendo la quantità a delle doti tecniche mica male. Gli è mancato solo il gol, come dieva quello, ma Pirozzi lo ricompesa con una sostituzione che gli vale l’applauso coccoloso di tutta la tribuna, isole comprese.
(39st Ravoni Cucciolo sostituisce cucciolo: voto essevù)
PIROZZI 7 Sprazzi e spruzzi di calcio all’amatriciana. Lo aveva promesso, sta mantendendo. La fiducia a De Vizzi, il cambio di alcune “vedove di Solimina”, le resurrezioni di Faenzi e Noviello: piccoli capolavori. Col mercato e il lavoro del fido preparatore Giovannini i suoi pupi possono solo crescere. E il Rieti ha ieri ha perso (tie’).
Altri voti in ordine sparso:
Voto 3 all’erba del Rocchi, troppo alta, e qualcuno giura di averci trovato pure una famigliola di prataioli.
Voto 5 a Giancarlo Oddi, ex gloria della Lazio ora allenatore del Montecelio: sic transit gloria mundi.
Voto 6 all’arbitro Giancola.
Voto 2 (diviso due) ai guardialinee, che in questa categoria fanno sempre pena.
Voto 10 allo striscione dei tifosi della Nord, che chiedono a ragione di non voler mai più vedere “un’altra Montefiascone”, nel senso della figuraccia di domenica scorsa.
Voto 3, in compenso, a quei giocatori che sobillano la piazza.
Voto 9 di cuore a Matteo Pero Nullo, costretto alla tribuna per infortunio e che potrebbe tornare per il derby con la Sorianese l’8 dicembre.
Voto 10 al fatto che già mercoledì si torna a giocare, in Coppa con il Borgo Podgora, e non staremo una settimana senza calcio. Evvai.