14102024Headline:

Montefiascone-Viterbese: derby corto

viterbese4Quindici chilometri, anche meno: questa è la trasferta più corta che ci sia, e volendo si può fare anche in scooter, stando appena attenti al traffico e se il tempo resta buono. Da uno stadio all’altro è solo Cassia, la Cassia della zona artigianale del Poggino, la Cassia che sfiora le pozze del Bagnaccio, la strada che va verso nord tra sali e scendi, la campagna che ogni giorno cede un pezzo ai capannoni, ai magazzini, ai distributori di benzina. In attesa che Viterbo e Montefiascone diventino una sola città (succederà, prima o poi, sta già succedendo), ecco che le loro due squadre di calcio, al momento, militano nello stesso campionato. Questo è un derby inedito, anche se ha avuto un prologo,venti giorni fa, con una sfida di Coppa Italia, finita per la cronaca 0-0.
Oggi pomeriggio si replica, con tre punti in palio e non solo quelli. Allo stadio delle Fontanelle, campo magico sotto la Rocca dei papi falisca, con la vista sparata verso Viterbo, laggiù, e i Cimini sullo sfondo, si gioca qualcosa di speciale. Prima le ragioni tecniche.
La Viterbese ospite sta camminando pericolosamente sull’orlo della tensione. E’ partita alla grande, in Eccellenza: cinque vittorie su cinque. Poi il primo stop, un pari da roulette russa in quel di Ladispoli, l’allenatore che paga per tutti, l’arrivo in panchina di Sergio Pirozzi, e altri due pareggi, tra campionato e Coppa, che hanno contribuito soltanto ad accrescere le paranoie. E mentre Pirozzi cerca sul colle falisco la sua prima vittoria in gialloblù – una vittoria che sbloccherebbe un sacco di cose – ecco che alla vigilia un’altra testa è caduta, quella del direttore sportivo Andrea Angelucci. Senza Federici, squalificato, e ancora alla ricerca di un modulo che funzioni, l’amatriciano nostro è costretto a fare bottino pieno. Miglior aperitivo possibile in attesa di un’abbuffata di mercato (quello di riparazione parte il 1 dicembre) che dovrebbe rivoluzionare la rosa a disposizione.
E il Montefiascone? Onestissimo, per carità. Una società che da dieci anni è nelle mani paciose di Lorenzo Minciotti, dirigente di banca e uomo da toni sempre concilianti. Ha inseguito a lungo l’Eccellenza, la gialloverde, e un paio di volte almeno le è stata tolta con giochetti romani poco chiari. Una volta guadagnata, tre stagioni or sono, l’ha saputa tenere stretta come pochi, centrando sempre salvezze tranquille e puntando a irrobustire la società, anche a livello giovanile e con un’affiliazione di lusso con l’Empoli. Se proprio si vuole trovare un’altra ragione per rispettare questo Montefiascone, va cercata nelle motivazioni di una serie di ex gialloblu. A partire dal direttore generale Enrico Venanzi, che la Viterbese l’ha guidata ai tempi della C (e suo padre Lillo anche prima). Per passare al mister Stefano Del Canuto, che alla Palazzina, da giocatore, fece vedere i primi lampi di una classe indiscutibile: il “Baggio della Tuscia”, lo chiamavano a quei tempi, mentre oggi è un allenatore preparato, serio, mai banale nelle idee.

E in campo? In campo occhi puntati su Mattia Alejandro Grimaldi, il Principe, il dieci per eccellenza: lui cresciuto nelle giovanili gialloblu ai tempi di Bonucci e mister Perrone, adesso dispensa perle nella terra dell’Est! Est!! Est!!! Battere la Viterbese, per tutta questa truppa di ex però non avvelenati, ma professionisti, sarebbe un orgoglio.
Questi i presupposti di un derby particolare, unico, il derby della Cassia tra due popoli sempre più vicini ma ancora contenti di essere rivali. Almeno, su un campo di calcio.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da