Allora, partiamo dall’inizio: qualcuno le mani nella marmellata ce le aveva messe, eccome. Ed è senza dubbio merito della Provincia ad averlo scoperto. Giacché i rifiuti da Roma arrivavano a tonnellate e, dopo il trattamento di Casale Bussi, prendevano la strada di Monterazzano invece che tornare nella Capitale.
A confermarlo, neanche tanto indirettamente, le parole dell’assessore provinciale all’ambiente Paolo Equitani: “Apprendiamo con soddisfazione – ha detto ieri mattina – la notizia relativa alla sospensione del conferimento dei rifiuti di Roma negli impianti della provincia di Viterbo. Segno evidente che quando il territorio si ribella e fa sentire la sua voce, i risultati prima o poi si vedono”.
Il problema però è che il giallo della mondezza è stato solo parzialmente risolto, giacché rimane inevasa la domanda: ma chi ha ordinato questo trasferimento che – se non fosse stato scoperto – sarebbe andato avanti chissà quanto tempo?
Il problema infatti è che tutto ciò è avvenuto in aperta contraddizione con quanto stabilito nel decreto ministeriale del 3 gennaio 2013, emanato per far fronte all’emergenza rifiuti di Roma e provincia. La Provincia aveva ottenuto all’epoca dal commissario straordinario Goffredo Sottile ampie rassicurazioni sul fatto che i rifiuti, una volta trattati a Casale Bussi, avrebbero fatto ritorno nella Capitale. Ma nei fatti così non è stato.
Logico che Equitani sia soddisfatto di quanto accaduto nelle ultime ore. “Una buona notizia – ha proseguito l’assessore – che dimostra come, quando il territorio non resta supino di fronte a decisioni calate dall’alto e fa sentire chiaramente la sua voce, si possono ottenere risultati concreti. La prossima settimana – ha aggiunto – sempre in tema di rifiuti, convocherò i sindaci della Tuscia per coordinare un’altra mobilitazione contro il costo della tariffa, aumentato di 20 euro a seguito della pubblicazione di una nuova determina dirigenziale della Regione Lazio, per altro incomprensibile. Ho già contattato diversi sindaci che si sono detti d’accordo ad intraprendere tutte le azioni utili e necessarie a bloccare il provvedimento regionale”.
E bravo Equitani. giacché ha dimostrato che, se vuole, può agire. Ora ci si attende che la Provincia, ovverosia l’Ato, risolva in tempi brevi anche il problema della gestione dei dearsenificatori, di cui da giorni non si hanno più notizie.
Rimana sempre il grave problema di quelle monnezze dei nostri politicanti locali.