Per le aziende pronti 315 milioni, dei quali 5 interamente destinati alla patrimonializzazione dei Confidi. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, illustrando la riforma del sistema del credito regionale che, appunto, prevede lo stanziamento dei fondi destinati al mondo produttivo. «La misura prende le mosse dalla sofferenza registrata nell’ultimo anno – spiega Andrea De Simone, direttore di Confartigianato imprese di Viterbo – e punta a colmare il gap creatosi tra il calo degli impieghi bancari che ha superato il 10% e la crescita del 17% del valore delle sofferenze. È indubbia quindi la bontà della misura che porterà ad un concreto irrobustimento dell’azione dei Consorzi fidi, strumenti già fortemente attivi sul territorio».
Quella che stiamo patendo è una crisi senza colori, un ciclone in costante avanza da oltre cinque anni che non ha risparmiato nessuno, neppure i Consorzi fidi, strumenti indispensabili alla sopravvivenza delle piccole e medie imprese nostrane. Ciononostante, i Confidi hanno saputo resistere ai colpi della recessione continuando a svolgere il loro ruolo di garanzia e sostegno alle Pmi, così come indicato dai dati presentati da Fedart Fidi, federazione costituita da Confartigianato e dalle confederazioni dell’artigianato. «I confidi – incalza De Simone – rappresentano uno strumento fondamentale, vitale, per i piccoli imprenditori. L’irrobustimento cui vanno incontro grazie alle misure presenti nella legge di stabilità e nella riforma del credito regionale decreterà un ulteriore radicamento nel territorio. Sono i consorzi fidi che continuano a garantire l’accesso al credito per le Pmi italiane, che quotidianamente devono far fronte con le difficoltà riscontrate nei rapporti con le banche».
Del resto, che il credito sia sempre più scarso e costoso per gli imprenditori nostrani non è una novità e che i Confidi insieme alle banche del territorio abbiano finora rappresentato il polmone per l’imprenditoria nostrana è indubbio. Il rafforzamento patrimoniale, dopo cinque anni di crisi durante i quali hanno garantito il sostegno alle imprese, sembra essere chiaro alla direzione governativa che, nella legge di stabilità, ha previsto uno stanziamento di 450 milioni di euro per irrobustire la dote patrimoniale dei Consorzi fidi nel triennio 2014-2016. «Una novità positiva – incalza il direttore di Confartigianato imprese di Viterbo – che lascia intravedere la volontà di intervenire concretamente in favore dell’universo imprenditoriale. Ora rimane da capire quali saranno le modalità di attuazione del provvedimento, in merito alle quali la nostra associazione si adopererà affinché rispondano il più possibile alle necessità effettive dei Consorzi».
Siamo dunque in presenza di numerosi segnali positivi, dal rafforzamento dei confidi ai fondi previsti dalla riforma del sistema del credito regionale e le “cinque mosse per la riorganizzazione del credito” annunciate da Zingaretti: riorganizzazione della governance; accesso diretto al Fondo centrale di garanzia; apertura gara pubblica per la gestione del fondo di riassicurazione finanziato dalla Regione per 30 milioni di euro; potenziamento delle risorse; infine, quinta mossa, firma del protocollo d’intesa tra Regione e banche ideato per rafforzare l’impegno per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese. «Una serie di punti – conclude De Simone – che, se realizzati correttamente e con le modalità giuste e adatte alle necessita della piccola e media imprenditoria, potrebbero incidere concretamente sulla ripresa del Paese»
Zingaretti, Panunzi, Valentini, Sabatini: questi maneggiano i milioni (nostri) come fossero bruscolini!
per anni c’era lo strumento Unionfidi Lazio che i confidi hanno sempre combattuto non capendone l’importanza e influenzando le scelte di ogni amministrazione che ne ha sempre nascosto la presenza, salvo poi usarlo ogni fine legislatura avendone capito l’utilità.
Adesso grazie a Lorenzo Tagliavanti vero governatore del Lazio e al riconoscente Zingaretti, la società è stata finalmente chiusa in modo che gli imprenditori non ricorrano più al pubblico gratuitamente ma lo facciano tramite un Confidi privato patrimonializzato con soldi pubblici e pagando circa il 7%-9% per un finanziamento regionale ….. geniale !!!
Complimenti alla lungimiranza al buon Zingaretti fino a che la magistratura non farà luce su questa fosca vicenda che premia il privato a scapito del pubblico auguro buona fortuna (anche se la BCE ha già chiesto la testa del sistema confidi italiano) !!
Caro sig. Olivi se vuole sapere veramente come funziona un confidi e chi lo patrimonializza la aspetto…venga a trovarci….