05122024Headline:

L’ombra dei privati dietro i cronici disservizi?

cotral rielloSarà sicuramente felicissima la signora Elena Angiani nel sapere che i vertici Cotral si sono appena beccati un lauto premio produzione. Un compenso sostanzioso maturato in base a risultati raggiunti sul campo. Eppure proprio lei si era lamentata, su queste colonne, dei profondi disservizi quotidiani relativi all’azienda di trasporti laziale di cui sopra.

C’è qualcosa che non va. Come mai i piani alti vengono foraggiati e alla base della piramide si registra il disastro assoluto? “Ce lo chiediamo da tanto tempo – dice Torquato Modanesi, per conto di Sul (Sindacato unitario lavoratori, ndr) – Ma non abbiamo mai ottenuto risposte. Sappiamo solo che i problemi, e di conseguenza anche le presunte colpe, ricadono poi su chi esce in strada. Sugli autisti. E di riflesso sui pendolari”.

Ora però, come poi si è già scritto, ci sarebbe da capire se alla base di tali incomprensioni e di uno scollamento totale tra dirigenza e manovalanza ci sia qualcosa di più sostanzioso. “Sbattiamo contro un muro ad ogni richiesta – prosegue il sindacalista – eppure dovrebbero starci a sentire. Le cose vanno male, chi più di noi ha esperienza per raddrizzarle? Non è dato sicuro, ma qui ci stiamo facendo l’idea che vogliono chiudere la baracca in favore di una ditta privata. Magari a loro affine…”.

E ti pareva. Il trucco c’è ma non si vede. Il nocciolo della questione sarebbe ancora una volta di natura politica. “E’ capitato a Torino – puntualizza Modanesi – Perché non qui? D’altronde già succede con gli appalti esterni, peraltro di pessima qualità, delle riparazioni e della benzina. Con gli affitti esorbitanti che sborsiamo. Con certe assunzioni amministrative che ai più sembrano incomprensibili. Il passo è vicino. E più l’attuale servizio è fatiscente, più si spingerà per cambiarlo. Voglio poi vedere quali saranno le conseguenze”.

Già. Cosa cambierebbe? “Siamo in tremila ora – ipotizza – Un privato taglierebbe già all’arrivo. Penso poi a determinate corse, che ad oggi resistono perché come parastatali forniamo servizi anche per poche persone. Qualora cambiasse la proprietà le cancellerebbe senza indugi. Vogliamo poi parlare di costi? Col monopolio biglietti e abbonamenti lieviterebbero”.

Il futuro del Cotral a questo punto si direbbe tutt’altro che sereno. Eppure il Sul qualche proposta la metterebbe volentieri sul tavolo. “Riportiamo le officine all’interno dei depositi – chiude il sindacato – Un meccanico nostro è meno esoso e più operativo. Installiamo pannelli fotovoltaici sui tetti, così si eliminerebbe almeno la mazzata della corrente. Ridisegniamo percorsi, sostituzioni, orari. Togliamoci qualcosa tutti dallo stipendio e coi bonus produzione aggiorniamo l’azienda. Stiamo girando con macchine dell’80. Noi siamo disposti al sacrificio, e lo dimostriamo ogni santo giorno. Ora vediamo se anche la dirigenza intende muoversi o se preferisce fare harakiri”.

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2   Commenti

  1. pascal91 ha detto:

    Cotral, Atac, Ama: tutti carrozzoni in mano ai politici e loro clientes, hanno personale e dirigenti in esubero che con l’arrivo dei privati verrebbero licenziati. Nel mentre accumulano centinaia di milioni di debiti che scaricano sul bilancio disastrato della regione e danno un servizio di scarsissima qualità… per quanto ancora riusciremo a mantenerli?

  2. Giorgio Molino ha detto:

    Il brutto è che la caterva di debiti del Cotral molto probabilmente la pagheranno i cittadini del Lazio, non i privati che (forse) acquisteranno la società.

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