Dal capocollo al protocollo il salto è breve. E seppur ben distanti tra loro questi due elementi rientrano in un progetto comune. Che verrà sottoscritto, notizia delle notizie, all’interno dell’Expo 2015 di Milano. Laddove sarà presentato e firmato il protocollo (appunto) di accordo mondiale sul cibo (senza o con capocollo, a questo punto poco importa), al fine di rendere sostenibile il futuro del pianeta.
L’idea nasce dalle brillanti menti del Bcfn, che non è la sigla di un aeroporto bensì il Barilla Center for food e nutritions. È stato rodato in un international forum all’interno della Bocconi, è basato sulla falsariga di quello di Kyoto, ma con obiettivi logicamente diversi.
I punti che va a toccare sono essenzialmente tre. Riduzione del cinquanta percento degli 1,3 miliardi di tonnellate che annualmente sprechiamo sotto forma di cibo. Riforma agraria con allegata battaglia alla speculazione finanziaria. Lotta all’obesità, con occhi rivolti in particolar modo sui giovani.
Non una passeggiata, si direbbe. Bensì un qualcosa di assai ambizioso. E a leggere le firme di coda si capisce bene che il tutto si svolge sì in Italia, ma l’equipe porta più cognomi internazionali che Rossi o Brambilla. Tra questi comunque ce n’è anche uno viterbese, Valentini. Riccardo Valentini (per dirla alla James Bond). Attuale consigliere regionale ma anche fisico, nonché nell’equipe che vinse il premio Nobel, nonché direttore Divisione impatti sul clima al centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici. “Sono stato incaricato di fare da testimonial – dice lo stesso – sia in fase di sviluppo che di lancio. Sono molto orgoglioso. Sappiamo di avere un compito arduo, ma lo portiamo avanti con piacere. Lavorandoci pure la notte”.
Per forza. Se di giorno si sta in Regione non rimane altro tempo. “Le due cose però spesso coincidono e collimano – prosegue – è un impegno che ben si sposa con la politica. Non per niente il Lazio vuole essere attore protagonista all’Expo”. Ok ma come? Portare il pane di Genzano piuttosto che le olive di Canino pare un po’ limitativo. “Chiaro – aggiunge Valentini – Scendiamo nel Viterbese, vorremmo arrivare in Lombardia con un pacchetto turistico completo. Si chiamerà Terre di Maremma. E sarà basato su piattaforma Internet, materiale pubblicitario, video… Un percorso documentato delle nostre offerte messe in rete attraverso un impegno comune da parte dei sindaci del litorale, fino alla Toscana, che farà da traino”.
Mica male. E la Macchina di Santa Rosa, che pare destinata pure lei a fare un salto nel capoluogo lombardo? “Auspico che si faccia il trasporto eccezionale di giugno – chiude – Sarebbe il volano commerciale ideale. Ma so che è legato alla presenza del Papa”. Siamo nelle mani di Francesco.
Sempre efficiente l’ufficio stampa (pagato da tutti noi) dell’onorevolino Riccardino Valentini, meglio noto come la testa più lucida della Pisana.