29032024Headline:

Ater: case popolari o gabbia di matti?

merloE adesso che la vita recente dell’Ater (già Istituto autonomo Case popolari) è stata galvanizzata, giammai dalla realizzazione di acconci alloggi per tutti coloro che aspirano a una abitazione, piuttosto alle baruffe (eufemismo) che hanno impegnati vari attori, protagonisti e comprimari.

E adesso che converrà consegnare alla storia le frasi memorabili da rubricare sotto la voce “torte e pesci in faccia” ovvero “insulti”, è bene proporre una miscellanea di lacerti così come trascritti da taluni organi informazione della Tuscia viterbese, sotto il titolo “Ugo Gigli scatenato: contro Angela Birindelli, Francesco Storace e Gabriela Grassini”.

“Il direttore generale dell’ente Ugo Gigli, dopo l’annuncio choc di presunte firme false su autorizzazioni al lavoro esterno prodotte dalla dipendente ed ex assessore regionale Angela Birindelli, ha anche denunciato il consigliere regionale Francesco Storace e, per calunnia, l’ex segretaria regionale del Pdl Maria Gabriela Grassini”

“Vorrei capire – ha detto Gigli – le ragioni di questa persecuzione nei miei confronti, che non ha fondamenti né giuridici, né morali. Capisco che qualcuno abbia l’ambizione di prendere il mio posto. Ma all’Ater siamo in 43, nessuno che si sia mai lamentato, a parte una collega. E poi, sono direttore generale da 38, 39 anni, e nessuno può dirmi di avermi pagato neanche un caffè. Capisco che questo possa dare fastidio a qualcuno”.

“Un dirigente di un ente regionale – afferma Francesco Storace – deve rendere conto del suo operato e non querelare chi è chiamato a vigilare sul suo operato. Analogamente appare incredibile che il soggetto in questione pretenda persino di impartire lezioni alla magistratura che indaga su di lui. Chiedo di conoscere il titolo di studio conseguito dal direttore Gigli; lo stipendio, indennità di posizione e premi di produzione dello stesso direttore generale”.

“Sono tutti terrorizzati là dentro – ha detto Angela Birindelli al Pubblico ministero Renzo Petroselli –  per questo suo modo autoritario di gestire l’azienda. E poi il suo carattere è sempre molto intimidatorio. Io pure sono stata intimidita in questi mesi dal suo atteggiamento vessatorio, arrogante, minaccioso. Più di una volta sono stata insultata. Un geometra anziano mi chiese di aiutarlo a scrivere questa nota e io l’aiutai. E quando tornò mi disse: ‘Il direttore ha detto: Sicuramente te l’ha scritta quella stronza sindacalista, tanto la licenzio e la mando via’”.

“Credo di poter dormire tranquilla – dice Grassini – in quanto mi sono limitata a fare il mio dovere: segnalare alla Corte dei conti le mie perplessità sulla decisione di diminuire forzosamente le perdite dai 3 milioni e 800mila euro iniziali a 900mila euro. Perdite che erano emerse dalla prima bozza di consuntivo 2012. Mica ho detto che Gigli ha fatto un falso in bilancio. Ho chiesto solo ai magistrati contabili un parere su quella decisione. Dov’è la calunnia?”.

“Riguardo alla vicenda dell’Ater di Viterbo, come ho già detto in risposta ad un’interrogazione presentata dall’on. Storace, la Giunta regionale sta avviando tutte le azioni per effettuare i controlli e le verifiche di nostra competenza e che saranno presto rese note al Consiglio regionale”, ha dichiarato in una nota l’assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente, Fabio Refrigeri.

E adesso che abbiano esplicitato questo succoso florilegio, non sarà il caso rispolverare le immortali avvertenze vergate dal principe Antonio Griffo Focas FlavioAngelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio (Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967), in arte più semplicemente Totò: “Un po’ di manicomio, di tanto in tanto, non farebbe male a nessuno”.

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