Per un bandolero come lui, occuparsi di un bando è un gioco da ragazzi. Così è un Giulio Marini scatenato quello che interroga il sindaco e la giunta sull’avviso pubblico che palazzo dei Priori ha preparato per cercare “una figura professionale da avviare ad un’azione progettuale esplorativa per la redazione del documento programmatico di sviluppo del territorio, con riferimento alle opportunità di sviluppo fornite dalla programmazione strutturale comunitaria 2014 -2020 e nell’ambito delle azioni di sistema previste dall’accordo Civiter”.
Di cosa si tratta? Semplice: serve un “cacciatore di fondi”, un tizio insomma che si sappia muoversi – tra Bruxelles e Strasburgo – per garantire a Viterbo una fetta dei soldini europei. Un lobbista, praticamente, non per conto di un’azienda ma di una pubblica amministrazione. Serve, e serve in fretta (l’avviso scade il 22 aprile), in nome del Civiter, il nuovo consorzio di città (Civitavecchia, Viterbo, Terni e Rieti) che si è messo insieme per avere più carte da giocare sui tavoli nazionali e continentali.
Peccato però che in Comune una lista di figure professionali adatte a ricoprire quel ruolo ci sarebbe già. E qui Marini punta il dito: “Lo approvammo nel 2012: si tratta di un emendamento promosso dal Pd e votato all’unanimità dal consiglio comunale – spiega l’ex sindaco, ora consigliere di Forza Italia – Facemmo un bando, al quale risposero decine di persone, professionisti con tutti i requisiti. Quella lista deve essere da qualche parte a palazzo dei Priori, su qualche scrivania, solo che qualcuno deve essersela dimenticata, o addirittura non sa neanche che esiste, visto che oggi si sente la necessità di avviare un’altra procedura del tutto simile a quella già fatta. E sulla quale tra l’altro ci sono 35mila euro di soldi pubblici”.
Marini si chiede cosa sia successo, e martedì lo chiederà anche in consiglio, con l’interrogazione: “Non è una questione personale né politica, ma soltanto amministrativa – dice – Perché quella lista c’è e le va dato corso. Oppure si dica chiaramente che non vale più, e lo si comunichi a quelle persone che ne fanno parte. Si dica loro: scusate, non andate più bene, ci abbiamo ripensato, abbiamo scherzato. Ma non che si faccia finta che quella graduatoria neanche esista: eppure, oggi in giunta e in consiglio ci sono delle persone che all’epoca votarono se non addirittura proposero quel provvedimento. Che se ne siano dimenticati?” Da Alvaro Ricci (allora capogruppo del Pd), a Francesco Serra, che proprio martedì presenterà un ordine del giorno sulla ricerca di personale che sappia ottenere fondi europei.
Secondo Marini, invece di fare un nuovo avviso pubblico a stretto giro di posta, sarebbe bastato riattivare quello esistente. E semmai riaprirlo anche ad altri professionisti. Invece, ecco l’avviso pubblico doppione: “Il che mi fa pensare – conclude il Bandolero stanco che a palazzo dei Priori la mano destra non sappia cosa fa la mano sinistra”. O forse lo sa, ma fa finta di niente.
Palazzo dei Priori e il bando doppione
di Andrea Arena
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