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I ragazzi di Juppiter in piazza San Pietro

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I ragazzi di Juppiter in piazza San Pietro

La manifestazione si sarebbe potuta chiamare “Un tiro della madonna”. O “Diamo un calcio col Papa”. Ed invece si è optato per un classicone. “Io sono il vostro capitano, gioco insieme a voi”. E a dirlo non è stato Francesco Totti. Il pupone stava in altre faccende affaccendato. Si era comunque a Roma però durante l’annuncio, rilasciato a gran voce e con entusiasmo dal Santo padre. Il motto da curva è partito sabato scorso (7 giugno), di fronte a più di 70mila bambini, ragazzi, allenatori e dirigenti provenienti da società sportive di tutta Italia. Numeri da Maracana’, è tirati su da un argentino.

Così il Centro sportivo italiano (Csi, che non è Consorzio suonatori indipendenti) ha festeggiato i suoi primi 70 anni di storia, in una piazza San Pietro completamente trasformata. Una sorta di oratorio a cielo aperto con campi da gioco, piccoli sportivi e grandi campioni, tutti sul sagrato accanto al numero 10 Francesco (ribadiamo, non Totti).

E in mezza a cotanta fuffa, potevano mancare quei pazzi di Juppiter? Chiaramente no. Cento ballerine, altrettanti cantanti (che fa pure rima), otto musicisti, affiancati a grandi personaggi. Campioni come Andrea Zorzi, Bruno Pizzul (versione Fiat), Emiliano Mondonico, Giusy Versace, Antonio Rossi, Giovanni Trapattoni, Dino Meneghin. I colossi hanno raccontato la loro esperienza e di come lo sport sia veicolo di grandi messaggi come l’impegno, la fatica e la fraternità.

Salvatore Regoli

Salvatore Regoli

E ancora: gli olimpionici della ginnastica Busnari, Cassina, Ferrai e le Farfalle D’Oro della nazionale di ritmica. Che hanno dedicato al Papa emozionanti esibizioni insieme alle atlete di Juppiter Sport, incarnando lo spirito della giornata: non c’è lo sport dei grandi e lo sport dei piccoli, ma lo sport che unisce.

Questo è il grande messaggio della bolgia: “lo sport è un’esperienza educativa. E’ importante che rimanga un gioco, solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito”.

Due parole per descrivere la giornata le ha infine tirate fuori il presidente, Salvatore Regoli: “Bellezza e responsabilità – semplici ma efficaci, come lui – La bellezza di fare musica e sport per un evento con due grandi protagonisti: 70 mila ragazzi e Papa Francesco. La responsabilità di testimoniare la forza e il valore educativo di questi linguaggi in una piazza allo stesso tempo festante e commossa”.

È gol. Non ci sono dubbi.

 

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