29032024Headline:

Meno sprechi col Decreto Irpef

camera deputatiContenere la spesa negli enti pubblici e, al contempo, utilizzare le risorse per ridistribuire la ricchezza tra gli italiani. In questo modo, puntiamo a rimettere in moto la crescita in Italia. E’ lo spirito del decreto Irpef redatto dal governo Renzi. Con questo provvedimento l’esecutivo accelera le riforme, incentrate su tre assi: la riduzione del cuneo fiscale per famiglie e imprese, il taglio della spesa pubblica, (spending review), il pagamento dei debiti certi liquidi ed esigibili vantati dal sistema delle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione. In quest’ottica, la misura degli 80 euro al mese per redditi fino a 24.000 euro lordi trova un suo corrispettivo nella istituzione di tetti alla retribuzione di dirigenti pubblici, entro il massimo di 240.000 euro lordi annui.

Tra i provvedimenti contenuti nel testo – oltre agli 80 euro in busta paga (con l’estensione a scendere fino a 26mila euro) e al differimento della Tasi a ottobre per i Comuni nei quali non si è pagata il 16 giugno – anche iniziative a favore delle imprese, attraverso la riduzione complessiva e strutturale del 10% delle aliquote Irap per il periodo successivo al 31 dicembre 2013. Si apre, inoltre, a una nuova rateizzazione delle cartelle Equitalia per chi aveva perso il beneficio. Previsto anche l’innalzamento della tassazione delle rendite finanziarie al 26%, con l’aumento della tassazione sui fondi pensione dall’11 all’11,5%. In materia di Imu sui terreni agricoli montani o collinari, un decreto del ministero dell’Economia stabilirà i comuni cui applicare l’esenzione che pertanto non saranno la generalità dei medesimi. L’esenzione riguarderà le proprietà collettive come le Università agrarie e i soggetti titolari di demanio pubblico. La misura coinvolgerà l’Università agraria di Tarquinia, una delle poche in Italia rimaste escluse dai precedenti provvedimenti.
Un’altra componente significativa di questo decreto riguarda misure finalizzate a introdurre trasparenza e razionalizzazione nella gestione della spesa pubblica. In materia di tagli, si interviene per un verso dal lato della trasparenza, implementando una serie di istituti (come l’Autorità per vigilanza sui contratti pubblici) che puntano a far emergere i costi di gestione e di fornitura, innescando processi virtuosi. Per altro verso, si procede a una severa cura dimagrante, sia nelle quantità (oltre 3 miliardi di euro) sia nelle innovazioni di processo (la nuova disciplina degli affitti della pubblica amministrazione, il ruolo di Consip, l’anagrafe unica delle stazioni appaltanti) al fine di riformare nel profondo l’organizzazione e la spesa pubblica.

L’obiettivo è ambizioso: ridurre i costi nell’acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione di 2,1 miliardi di euro per il 2014. A questa cifra si arriva attraverso un contributo di 700 milioni di euro da parte di regioni e province autonome; 700 da comuni, province e città metropolitane così ripartite: 360 i primi, 340 le seconde; 700 milioni le amministrazioni centrali, come chiarito dagli ordini del giorno approvati in aula alla Camera.

Nel decreto si accelera anche il processo di pagamenti alle imprese fornitrici della pubblica amministrazione. Si ampliano le anticipazioni di liquidità, per dare a migliaia di imprese quella vitale boccata d’ossigeno necessaria al fine di riprendere con determinazione la strada della crescita. Continua anche l’impegno sull’edilizia scolastica: le spese sostenute dai comuni per interventi di edilizia scolastica, fino ad un massimo di 122 milioni di euro per ciascun anno 2014 e 2015 sono escluse dal patto di stabilità. Il Cipe è autorizzato ad assegnare ulteriori 300 milioni di euro per la riqualificazione e messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche.

Siamo di fronte a misure ambiziose capaci di riformare il sistema Italia e rilanciarlo. Una strada imboccata da questo governo sin dal suo insediamento e che ora, con questo decreto, accelera la via della crescita. Eliminare gli sprechi, garantire la trasparenza nella pubblica amministrazione, aumentare la capacità di spesa degli italiani e alleggerire le imposte alle imprese sono azioni concrete che con coraggio e determinazione stiamo portando avanti.

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