25042024Headline:

Per ora è agitazione, ma si rischia lo sciopero

Luigi Macchitella

Luigi Macchitella

Qualcuno lo aveva detto. Altri lo avevano scritto. Altri ancora non gli hanno dato peso. Ed eccoci qua. Giunti alla resa dei conti. Alla fine, dopo mille tuoni, piovve. Un diluvio della madonna.

Il comunicato lo gira la Fials. Ma la cosa riguarda tutti. Nessuno escluso. “Il personale del Pronto soccorso di Viterbo entra in stato di agitazione”, tuona il segretario Vittorio Ricci. Il che vuol dire che ora son dolori. E che (una volta tanto) il buon Macchitella dovrà dare risposte. Non limitandosi a far sapere agli interessati che “il problema è di natura politica e non amministrativa”. O che, come poi in questi giorni è emerso dalle menti inviate alla Pisana che rappresentano la Tuscia: “con Zingaretti le cose son cambiate. In meglio”. Chiaramente il solo Sabatini non conferma la tesi. “Per quanto riguarda le criticità evidenziate, il tentativo del centrosinistra di sminuire la complessità della situazione, rende perfettamente l’idea dell’approssimazione con cui la Giunta, la sua maggioranza e l’ancora commissario Macchitella stanno affrontando una vicenda così delicata”.

Ed eccoci al fattaccio. Che si sa, di norma è dettato dalla disperazione. Quella che poi provano 150 persone al giorno di media, varcando proprio quel portone. “Un cittadino si è introdotto all’interno, puntando una pistola contro gli operatori”. E poco importa che sia la sua, l’arma, o che magari l’abbia sfilata a chi sta di controllo. Il dato è comunque allarmante. Al punto che lo choc è generale. E quando la goccia fa traboccare il vaso torna su un po’ tutto. “Siamo una terra di mezzo – stavolta parla Roberto Talotta, sindacalista ed ex infermiere – in molti discutono e in pochi agiscono. La situazione è insopportabile, lo evidenziamo da troppo tempo. Manca il personale. Assunzioni bloccate. Mancano pure le barelle, che costano due lire a fronte di spese enormi affrontate”.

E il rischio di arrivare allo sciopero è concreto? “Ora il prefetto dovrà aprire il tavolo delle concertazioni – chiude Talotta – Macchitella dovrà rispondere. E poi si deciderà”. Che tradotto vuol dire: gli operatori sono stufi. Quindi si, sarà sciopero. Altrimenti questi continuano a infischiarsene e a scaricarsi le responsabilità l’uno sull’altro. Mentre i comuni mortali (malati e personale) rischiano la pelle.

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