02122024Headline:

A proposito di metodi renziani…

Il segretario dell'Unione comunale del Pd Stefano Calcagnini

Il segretario dell’Unione comunale del Pd Stefano Calcagnini

Va in giro la tesi per cui buona parte dei consiglieri comunali di Viterbo sarebbero emuli del senatore Mineo. Come tali vanno ricondotti all’ordine, in ragione dello stile “decisionista” del nuovo corso del Pd .

Ho già detto che il paragone è del tutto fuori luogo e ridicolo il riferimento ad una sorta di legge del contrappasso per la quale pagar pegno. D’altra parte anche le frescacce, ripetute e sparse a piene mani e dovizia di mezzi, diventano parole sante.

Perché intanto sono processi e sedi decisionali completamente diversi, ed è sotto gli occhi di tutti quanto da mesi – su orientamenti votati quasi all’unanimità dalla direzione del Pd al gran completo in diretta pubblica e già noti “urbi et orbi” nel programma di Renzi alle primarie – si sia poi avviato un confronto, una discussione che ha portato anche a modifiche importanti, ferma restando la fine del bicameralismo perfetto e dell’elettività diretta.

Questo maldestro tentativo di spacciare lucciole per lanterne testimonia solo di quanto si sia ancora lontani dall’aver compreso quel che è successo e sta succedendo nel Paese ; e nello stesso tempo si sia miopi e presuntuosi nel ritenere che semplicistiche scimmiottature bastino a colmare vuoti enormi.

Se, come, quando e dove vuole col segretario potremmo confrontarci sulla questione; tanto per evitare di risparmiarci e risparmiare – in altre circostanze – questo spettacolo sicuramente stucchevole. Solo per questo, perché penso che davvero queste polemiche siano del tutto strumentali, fatte per non parlare d’altro e soprattutto delle cose che invece possono interessare la gente perché riguardano direttamente i servizi comunali ed il loro costo.

Sul “processo” decisionale riguardo al bilancio è utile qualche particolare :

prima di decidere in genere si discute un po’: nel Pd di Calcagnini mezz’ora deve bastare.

Ci si affida ad una riunione:
– convocata all’insegna dell’urgenza dei tempi amministrativi
– che coinvolge 50/60 persone
– su una questione per sua natura complicata tecnicamente e politicamente , sulla quale il programma amministrativo andava in tutt’altra e articolata direzione .
che scientemente si sa non poter durare nemmeno due ore , di cui già una dedicata alle’introduzioni
– dove non riescono a parlare consiglieri comunali , segretari di circolo, e non so chi altri
– su un documento elaborato dal segretario e dalla ristretta cerchia di collaboratori, senza altri confronti preliminari e più ampi
– che non poteva essere diffuso prima perché sennò andava in pasto alla stampa e quindi doveva rimanere segreto, nemmeno fossero i piani dello sbarco in Normandia,
– dove non c’è un numero, una percentuale , le parole riduzione o aumento, nemmeno nascoste dal politichese, privo di una indicazione chiara ed univoca se non il richiamo all’ “incondizionata fiducia”
Così si licenzia un mandato imperativo? A fare che? Che c’entra sta roba col supposto metodo Renzi ?

Anche le bocciofile per l’aumento della quota associativa presumo siano più attente, meno precipitose e sbrigative e più rispettose di senso democratico. Questa cosa è stata una semplice conta, chi sta con chi, Ed è pure venuta male. Non serve, è una forzatura inutilizzabile, sotto ogni profilo. Un accrocco precario su cui mi pare avventuroso poggiare adesso una scelta importante per il governo cittadino e garantire una prospettiva impegnativa ma solida. Non scherziamo.

Nel merito non aggiungo nulla se non constatare che tutti i consiglieri intervenuti, hanno lamentato – al 10 di luglio – di avere avuto in materia poche se non nessuna coordinata. Stando così le cose , la discussione è inevitabile. Tanto più se alcuni vincoli sono indiscutibili, verità rivelate, anche se non argomentate ancora in maniera convincente. Come quando si afferma che la spesa storica è stata già tutta ripulita dal poco o tanto di spreco, di superfluo, di improduttivo.

Ho esordito giovedì sera affermando che non era difficile prevedere che sarebbe stata questa sul bilancio una discussione complicata. Quindi necessario, come suggerito, prenderla per tempo, pel verso giusto, con ordine e partecipazione. Se si vuol recuperare con atti d’imperio ed ultimatum si rischia solo di fare confusione, e tanta. Come sta avvenendo.
Al gruppo, alla compagine amministrativa la responsabilità di trovare ora un equilibrio possibile e praticabile.

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