29032024Headline:

Centro storico, una nuova speranza

L'assessore al centro storico Raffaela Saraconi

L’assessore al centro storico Raffaela Saraconi

Centro storico anno uno. Perché l’anno zero era quello passato, l’anno delle rivoluzioni annunciate e mai digerite, delle polemiche e dei confronti non andati a buon fine. I commercianti – quelli civili e pronti al dialogo, che poi sarebbe la maggiorparte di loro – aspettano fiduciosi le prime mosse della nuova assessora al ramo, Raffaela Saraconi. E sperano con tutto il cuore che si possa iniziare un nuovo percorso, produttivo per entrambe le prospettive.

Già, perché qui c’è in ballo il futuro della parte più bella della città, e non si può certo scherzare, né commettere errori come nel passato più o meno recente. L’esperienza di Alvaro Ricci è andata in archivio, con gli interventi radicali mai digeriti dai commercianti e forse anche mai spiegati a dovere: “E’ l’assessore che ha rinunciato al dialogo, non noi”, dicono i negozianti, che nel frattempo hanno dato vita a due associazioni (una delle quali vede tra gli iscritti anche alcuni residenti) per coordinare le azioni e le proposte e per evitare certi atteggiamenti troppo aggressivi (se non violenti) che hanno portato più danni che vantaggi alla loro battaglia. Ma resterà da vedere se col cambio di deleghe muterà anche la strategia del Comune targato Michelini: è questo il dubbio maggiore.

Stanno raccogliendo le firme – puntano a raggiungere l’obiettivo di tremila adesioni – per chiedere a Palazzo dei priori una gestione condivisa dei problemi. A partire dall’evitare la chiusura di Porta Romana, che strozzerebbe il centro storico ancora di più e che andrebbe a danneggiare la parte di San Sisto dove ne risentirebbero anche le attività parrocchiali, oltre che quelle economiche: “Prima servono i parcheggi fuori le mura – ripetono i commercianti – E ne servono tanti. Solo allora si potrà ragionare su qualcosa, anche se vale la pena ricordare che di isole pedonali, in centro, ne abbiamo già: dal Corso a via Saffi a via Roma, chiuse totalmente o quasi al traffico”. E l’esperimento di piazza Fontana Grande vietate alle auto, per loro, è fallito clamorosamente, perché ai divieti non sono seguiti quegli interventi di riqualificazione e di risistemazione che erano stati promessi.

Insomma, un nuovo percorso aperto non soltanto nei confronti di chi governa oggi in Comune ma di tutte le forze politiche. Perché per il centro storico i problemi non sono soltanto legati alle auto. C’è l’aspetto dell’igiene urbana e della raccolta dei rifiuti, con anche qui un nuovo referente (l’assessore Andrea Vannini): gli esempi, raccontati anche da Viterbopost, di San Pellegrino invaso dalla mondezza sono stati un’umiliazione durissima per chi ha a cuore lo sviluppo turistico e commerciale del centro. Così come un problema è la sicurezza, dai danneggiamenti alle auto alle vetrine imbrattate di notte dai graffitari: un fenomeno contro il quale non bnastano, né possono bastare, le telecamere di controllo acquistare dagli stessi commercianti a loro spese.

In attesa delle prossime riunioni e dei passi ufficiali dell’amministrazione da una parte e delle associazioni dall’altra, i negozianti comunque vogliono dimostrare di rimboccarsi le maniche, perché anche la crisi aiuta nella ricerca di soluzioni, di idee. E proprio per scongiurare nuove chiusure di negozi (anche storici) e magari favorire nuove aperture, da via Saffi arriva un tentativo per lo meno coraggioso: la proposta ai proprietari dei locali di calmierare gli affitti per un tempo stabilito (24 o 36 mesi). L’obiettivo? Aiutare la ripresa del commercio e rendere più vitale una strada che negli ultimi anni era in declino. E chissà che l’esempio non possa essere allargato anche da altre zone depresse del centro storico.

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1 Commento

  1. pascal91 ha detto:

    Cari commercianti retrogradi del centro storico, opporvi alla chiusura del centro sarà la vostra fine: i centri commerciali e l’online vi asfalteranno sempre più, poiché non sapete sfruttare quel valore aggiunto che può avere la bellezza di una passeggiata lontano dal traffico, anche per vedere due negozi… ma non me ne rammarico: quando chiuderete tutti allora finalmente il centro di Viterbo si potrà limitare alle auto e potrà tornare ad essere quello che è stato per mille e più anni, non un garage, ma un luogo dove andare a passeggio.

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