19042024Headline:

Papa Francesco benedice il mondo Confcooperative

Anche la delegazione viterbese all'udienza per i 70 anni della ricostituzione

Papa Francesco

Papa Francesco

I cooperatori di Viterbo da Papa Francesco assieme a tutto il mondo di Confcooperative per festeggiare il 70esimo anniversario dalla ricostituzione della Confederazione cooperative italiane avvenuta nel 1945. E’ stata la presidente di Confcooperative Viterbo e Rieti, Bruna Rossetti, a guidare sabato le delegazioni della Tuscia e della Sabina che hanno incontrato il Pontefice nella sala delle udienze della Città del Vaticano a Roma.

Bruna Rossetti e Francesco Reali

Bruna Rossetti e Francesco Reali

Assieme alla Rossetti, molti i dirigenti della cooperazione viterbese: dal vice presidente e dal direttore di Confcooperative Viterbo, rispettivamente Elvira Del Duchetto e Giovanni Bruti, a Francesco Reali del consiglio di presidenza, dai presidenti di cooperative come Alessia D’Alessio e Paolo Fiorenzo fino alla responsabile del servizio Uniservus, Teresa Ricciardi.

I viterbesi all'udienza papale

I viterbesi all’udienza papale

“Uno splendido momento di aggregazione e una bellissima esperienza – ha dichiarato Bruna Rossetti – Da Papa Francesco eravamo in 7mila tra cooperatrici, cooperatori e famiglie. Una piccola rappresentanza degli oltre 3 milioni di soci che operano nelle nostre 20mila imprese cooperatrici presenti in tutta Italia e che danno lavoro, reddito e dignità a 543mila lavoratori”.

Un momento dell'udienza

Un momento dell’udienza

“Una giornata storica per la cooperazione Italiana e per Confcooperative – ha detto il presidente di Confcooperative nazionale, Maurizio Gardini, nel suo intervento – Il nostro compito è andare avanti e provare a cambiare l’economia, migliorare la vita della gente, mettere al centro la persona, provare che il profitto non è l’unico motivo per fare impresa e neanche quello prevalente, correggere la competizione con la solidarietà nei mercati nazionali e mondiali, dare un forte contributo a rinnovare il welfare italiano su base di sussidiarietà e di mutualità. Questo è ciò che noi pensiamo debba essere l’insegnamento di questa crisi che dura da sette anni. L’obiettivo non è tornare agli stessi livelli di prima. L’obiettivo è di umanizzare l’economia e di curare quei mali che hanno provocato la crisi”.

La sala gremita dai 7mila cooperatori provenienti da tutta Italia

La sala gremita dai 7mila cooperatori provenienti da tutta Italia

“Le nostre cooperative – spiega la Rossetti – sono attive in tutti i settori dell’economia: cooperative agricole, agroalimentari e della pesca che con i loro soci valorizzano il settore e sostengono la filiera del cibo ponendosi la necessità della salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini; cooperative di credito che da oltre 100 anni garantiscono il credito a famiglie e imprese, soprattutto nelle zone più disagiate e decentrate del Paese; cooperative di abitanti che lavorano per dare una risposta all’esigenza della casa a costi contenuti e per chi non ha le risorse; cooperative di consumo, della distribuzione, della cultura, del turismo, dell’informazione e dello spettacolo; cooperative sociali che operano per il servizio alle persone, alle famiglie e per l’inserimento lavorativo di chi è svantaggiato; cooperative della sanità che danno un forte contributo a rinnovare il welfare italiano su basi di sussidiarietà e di mutualità; cooperative di servizi alle imprese, di trasporti, della logistica, di comunità, professionisti e mutuo soccorso. Una realtà – conclude Bruna Rossetti – che continua a crescere al servizio del territorio, affrontando con forza e coraggio la crisi, costruendo un nuovo futuro. Come un popolo in cammino che vuole migliorare la vita delle persone”.

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