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Viterbese in Lega Pro: oggi o mai più

Il collegio di garanzia del Coni si esprime sul ritorno del campionato a 60 squadre

Piero Camilli  allo stadio col team manager Raspoli

Piero Camilli allo stadio col team manager Raspoli

La Lega Pro è lì, ad una sentenza di distanza. Basta un parere per cambiare la stagione della Viterbese, una stagione che sta per iniziare, ma ancora non si sa in quale categoria. Tutto passa da oggi, da ciò che deciderà il collegio di garanzia del Coni, l’organismo – presieduto dall’ex ministro Franco Frattini – sul ricorso del Seregno. Beata società lombarda, che ha avuto la forza di contestare nelle sedi opportune l’imposizione, unilaterale e insensata, della Lega Pro di ridurre l’organico del campionato a 54, invece delle canoniche 60. Un golpe che viola, secondo i giuristi sportivi, l’articolo 49 delle Noif, le norme organizzative interne della Figc. No, secondo il Seregno e le altre squadre che si sono accodate (Viterbese, Taranto, Fondi, Sambenedettese, Forlì, Gubbio, San Marino) il torneo doveva – deve – rimanere a 60.

La Federazione, appena lunedì scorso, non ci ha ripensato, e ha confermato il format ridotto. Il presidente Tavecchio e il commissario straordinario della Lega Pro Tommaso Miele sono convinti delle loro ragioni, e pensano che la linea federale possa convincere anche i giudici: “Il calcio è in crisi, le società già a metà stagione falliscono. Bisogna ammettere meno club, ma più solidi e finanziariamente affidabili”, sostengono tra Firenze e via Allegri. Il Seregno (e le altre ricorrenti) sostengono invece che il regolamento vada rispettato, e si fanno forti del precedente della passata stagione, quando un’altra sentenza impedì alla serie B di ridurre da 22 a 21 le squadre e alla fine riammise il Vicenza (anche se il ricorso l’aveva fatto il Novara…). Autore di quella vittoria giudiziaria fu l’avvocato Cesare Di Cintio, che non a caso oggi perora la causa del Seregno, nella speranza che vada tutto come l’anno scorso.

Franco Frattini, ex ministro e presidente del collegio di garanzia del Coni

Franco Frattini, ex ministro e presidente del collegio di garanzia del Coni

Ma i precedenti, si sa, nel calcio della burocrazia valgono poco. Nel corso degli anni spesso si è assistito a decisioni di segno opposto, senza fare troppi complimenti alla logica e al buonsenso. E ancora: presssioni politiche, valutazioni economiche, giochi di potere. Tutti fattori che potrebbero anche cambiare le carte in tavola. Anche se i rapporti non idilliaci tra lo stesso Coni e la Figc di Tavecchio non vanno sottovalutati, e potrebbero giocare a favore della Viterbese.
Così come non è da non scartare (anzi, sembra l’ipotesi più plausibile) che alla fine arrivi una decisione pilatesca. Che il collegio, cioè, accolga le ragioni del Seregno, in linea di principio, ma convenga anche con la posizione della Lega Pro e eviti di sconvolgere il campionato (e di riflesso anche la serie D) a tre giorni dalla prima giornata.

La Viterbese resta col fiato sospeso. Se dovesse arrivare la fumata bianca, avrebbe anche qualche giorno in più di mercato per ritoccare la rosa, e il debutto in Lega Pro slitterebbe alla prossima settimana, come già deciso per le squadre riammesse dopo il Calcioscommesse. Intanto, è arrivato un altro attaccante: Alessandro Romeo, ex Siena.

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