18042024Headline:

“Può venire per l’intervento al ginocchio”

Belcolle chiama la persona sbagliata per l'operazione: il vero paziente vive all'estero

Chirurghi in sala operatoria

Chirurghi in sala operatoria

Squillo di telefono, sul display del cellulare compare il numero di un interno: 0761 338. L’utente desiderato risponde e, dall’altra parte del filo, un medico ortopedico dell’ospedale Belcolle annuncia alla persona raggiunta la disponibilità al ricovero per operarla al ginocchio. Ma come ricovero? Ma come intervento al ginocchio? La sorpresa e l’imbarazzo sono evidenti, visto che la persona contattata non ha problemi di natura ortopedica, almeno non al ginocchio. Non si è mai sottoposta a visite specialistiche e dunque non c’è alcun bisogno di operazioni chirurgiche.

Dall’altra parte, la persona rettifica di non aver inoltrato nessuna richiesta di visita, né tantomeno di intervento. Eppure, l’ospedale ha le sue precise generalità: giorno, mese e anno corrispondono. Forse uno scherzo? Magari.. E’ evidente che si tratta di un clamoroso sbaglio, ma quello che più infastidisce è l’insistenza del medico che puntualizza di non aver commesso errori. La prima telefonata si chiude qui con e sacrosante rimostranze del cittadino contattato erroneamente dal principale ospedale della Tuscia. Che lamenta non tanto il fatto di essere stato disturbato, quanto la costatazione che un dato sensibile e strettamente privato (qual è appunto il numero di cellulare) possa essere stato utilizzato per fini impropri.

L'ospedale di Belcolle

L’ospedale di Belcolle

Ma la vicenda non si chiude qui. Qualche ora dopo arriva una seconda telefonata, sempre da Belcolle, Dall’altra parte, un altro medico che chiarisce almeno parzialmente l’equivoco. Succede che, in effetti, c’è una paziente in lista d’attesa per essere operata al ginocchio: per una di quelle strane coincidenze della vita, non solo ha lo stesso nome e cognome, ma è nata addirittura lo stesso giorno dello stesso mese dello stesso anno. Probabilmente non nella medesima città ed è questo particolare che avrebbe dovuto far drizzare le antenne, tanto più che la persona che abbisogna dell’intervento chirurgico vive all’estero. E comunque esiste pur sempre il codice fiscale che deve essere necessariamente diverso: non possono esistere due cittadini italiani che abbiano identico codice fiscale. E comunque anche l’incredibile coincidenza di un’omonimia persino nella data di nascita non giustifica che si scambi il numero di telefono. E infatti arrivano le doverose scuse con l’aggiunta, non secondaria, dell’apertura di un’inchiesta interna per cercare di comprendere come, perché e chi abbia potuto compiere un errore così marchiano.

Una situazione al limite del grottesco, perché chi è realmente in lista di attesa per un intervento, pazienta tempi biblici; chi non ha di queste urgenze, viene contattato per subire interventi mai richiesti. Chi ha sbagliato? Da dove nasce il caos? Disordini organizzativi sono sempre più palesi ed evidenti nelle strutture sanitarie che servono grandi bacini di utenza. Di fronte però a certi sbagli grossolani, si deve ammettere con umiltà di aver lavorato con pressapochismo e leggerezza, capire come sia potuto succedere è proprio il minimo.

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