25042024Headline:

Testamento biologico, a Tarquinia si può

Sarà possibile opporsi all'accanimento terapeutico con una dichiarazione

Marco Gentili, consigliere comunale di Tarquinia

Marco Gentili, consigliere comunale di Tarquinia

La notizia nuda e cruda si riassume in pochissime battute: il Comune di Tarquinia dice sì al testamento biologico. Che sembra una cosa da poco che, senza scomodare Neil Armstrong, primo uomo a mettere piede sulla luna, rappresenta un passo avanti notevole della civiltà in cui viviamo. Tanto più in un’assenza di una normativa nazionale unitaria: dunque, un’iniziativa di una singola amministrazione comunale che decide di portarsi avanti e di dare un segnale ai suoi cittadini.

Di che cosa si tratta? E’ una dichiarazione anticipata di trattamento (detta anche testamento biologico o anche testamento di vita, direttive anticipate, volontà previe di trattamento) ed è “l’espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale – scrive Wikipedia – in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione”. Nel mondo anglosassone lo stesso documento viene anche chiamato living will (a volte impropriamente tradotto come “volontà del vivente”): la volontà sulla sorte della persona passa ai congiunti di primo grado o ai rappresentanti legali qualora la persona stessa non sia più in grado di intendere e di volere per motivi biologici. Insomma, in sintesi, una scelta autonoma nella quale si esprime la volontà di lasciar perdere cure e trattamenti intensivi quando la situazione è senza vie di uscita. Un no, insomma, a quelle che troppo spesso solo un inutile accanimento terapeutico.

Luca Coscioni, uno dei protagonisti delle battaglie sull'eutanasia e il testamento biologico

Luca Coscioni, uno dei protagonisti delle battaglie sull’eutanasia e il testamento biologico

Tarquinia vince un’importante battaglia a favore del rispetto dei diritti civili e costituzionali. “Dopo il registro delle unioni civili istituito nel settembre del 1999, tuttora sottoscrivibile e attuativo per ogni coppia che ne faccia richiesta – dichiara il consigliere comunale Marco Gentili – l’Amministrazione ufficializza l’istituzione del registro dei testamenti biologici, nonostante a livello nazionale non vi sia ancora una normativa specifica di riferimento statale”. In pratica, i cittadini avranno la possibilità di depositare nell’ufficio comunale preposto le loro dichiarazioni di volontà rispetto al desiderio o meno di essere sottoposti a trattamenti sanitari nel caso in cui dovessero trovarsi nelle condizioni di non poter decidere sul proprio fine vita. La sede di raccolta delle domande sarà l’ufficio protocollo informatico e relazioni con il pubblico del 1° Settore. L’ufficio è aperto dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 13. Per informazioni è possibile chiamare allo 0766/849232 o scrivere comune.tarquinia@tarquinia.net.

“Un provvedimento che – conclude il consigliere comunale Gentili – alla luce della recente battaglia di Max Fanelli, senigalliese malato di Sla in sciopero delle cure per richiamare l’attenzione del nostro governo sull’elaborazione di una legge sul fine vita, auspico contribuisca a sensibilizzare il Parlamento e i capigruppo della Camera a calendarizzare al più presto i lavori sulla legge di iniziativa popolare sull’eutanasia, avanzata il 13 settembre 2013 dall’Associazione Luca Coscioni per la Libertà di Ricerca Scientifica che ha contribuito per questo a creare un Intergruppo parlamentare per l’eutanasia legale e il testamento biologico riunendo 219 parlamentari. Ricordo che la Lip (Legge d’iniziativa popolare) sottoscritta da 70.000 cittadini è ancora nei cassetti in attesa di essere inserita nel calendario dei lavori parlamentari”.

Intanto, un plauso va al Comune di Tarquinia: un altro piccolo passo avanti verso una società davvero normale e davvero civile.

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