01042023Headline:

Messer Lorenzo, si occupi di Viterbo…

Un'altra punta di spiegazioni nostrane al Magnifico

Il "quattrino", antica moneta viterbese

Il “quattrino”, antica moneta viterbese

Me ne stavo tranquillamente seduto fuori di un bar, a via Marconi, sorseggiando il mio ennesimo caffè (sono un drogato e mi piace bollente, cioè amaro e bestemmiando, come diceva mio padre), quando mi sono sentito mettere una mano sulla spalla. Mi sono girato di scatto: Buongiorno messer Lorenzo, ancora a Viterbo? “Già, sono curioso di conoscere quanto mi ha accennato la volta scorsa; del resto me lo aveva promesso e quindi sono pronto ad ascoltarla”. E’ vero, le avevo promesso di farle conoscere l’attività svolta in tre anni dall’amministrazione Michelini; d’accordo, purché abbia la pazienza di ascoltarmi.

Intanto, le comunico che la situazione di stallo, di cui parlavamo la volta scorsa, permane: tutti pronti a confrontarsi, a parlare, a discutere, a fare programmi. Vengono programmati consigli comunali, commissioni e poi tutto salta, si rimanda. Però con le ultime notizie che sono trapelate, si può dire che la crisi sia finita. Sembra, infatti, che i magnifici sette si siano ridotti di numero e tre di loro siano disponibili a rientrare nei ranghi (vedremo a che prezzo: gratis, assessorato? vice sindaco?). Gli altri quattro, diventati insufficienti per azioni velleitarie, quasi sicuramente si accoderanno. Avremo così la conferma che la terza ipotesi da me prospettata la scorsa settimana era quella giusta: i magnifici sette sono diventati i sette nani (o pucciotti che dir si voglia).

Certo, nemmeno i cittadini viterbesi ci fanno bella figura, nessuna manifestazione a favore o meno, nessun assembramento davanti al Comune; una volta i viterbesi erano più decisionisti. Lei, messere, da buon intellettuale conosce la nascita del Conclave. Il popolo viterbese del 1270 chiuse a chiave, nella sala del palazzo dei Papi, tutti i cardinali, avvertendoli che non sarebbero usciti fino all’elezione del Papa. Non vedendo risultati, ridussero loro il cibo e infine scoperchiarono il tetto. Oggi, tutti zitti e vedrà che alle prossime elezioni, politiche o amministrative che siano, gli eletti saranno sempre le stesse persone.

C’è una bella differenza di comportamento: forse perché le spese per i cardinali di allora erano troppe, mentre lo stipendio e i gettoni di presenza, che non hanno subito il fermo come l’attività amministrativa, costano di meno ai cittadini di oggi? Forse perché il “Quattrino” di allora valeva molto di più dell’euro odierno? Forse perché c’è molto menefreghismo?

Ma torniamo all’argomento che le interessa. Vuole sapere che ha fatto questa amministrazione? Le faccio un elenco approssimativo.

Caffeina, la più importante manifestazione culturale di Viterbo

Caffeina, la più importante manifestazione culturale di Viterbo

Incominciamo con il riconoscimento Unesco per la macchina di S. Rosa, vantato più volte da Michelini e soci; peccato che il tutto fosse stato predisposto (richiesta, dossier, ecc.) dall’Amministrazione Marini. La macchina di S. Rosa all’Expo di Milano: grazie Sgarbi; la depurazione dell’acqua dall’arsenico: compito svolto dalla Regione; Caffè Schenardi: grazie privati; ex scuderie di Sallupara: grazie Banca Intesa e Fondazione Carivit; pensilina di piazza Martiri d’Ungheria, ascensore panoramico, ascensori per piazza S. Lorenzo, fontane e luci a Valle Faul: grazie Plus della vecchia amministrazione.

Lei, messer Lorenzo, si domanderà senz’altro se c’è qualcosa che questa amministrazione ha fatto in prima persona. Certamente, ha cambiato le luci nel centro storico, mettendo lampade a led per risparmiare; peccato che non ha cambiato solo le lampade, ma anche i lampioni, suscitando critiche varie su stile e assenza di vetri; ha organizzato il Settembre viterbese, forse un po’ in fretta, mettendo anche manifestazioni che poi non hanno avuto luogo tipo “Le vie del gusto”; ha dato la quarta proroga alla società che gestisce il mattatoio, dato che non aveva preso in considerazione in tempo utile il progetto presentato dalla società stessa; sta cercando di chiudere al traffico il centro storico, mettendo anche varchi elettronici, senza considerare che la chiusura, se priva di parcheggi validi tutt’intorno alle mura, può avvenire solo in orari particolari o eventi specifici; ecc. ecc.

Stavo dimenticando la cosa più rilevante: l’amministrazione comunale contribuisce alla manifestazione culturale più importante di Viterbo: Caffeina. Di solito non dà contributi, causa la crisi e la carenza di fondi, ma Caffeina è tutta un’altra cosa. Editori internazionali partecipano alla manifestazione e poi bisogna tenere conto che in consiglio comunale c’è Filippo Rossi, ex presidente di Caffeina, tra gli assessori c’è Barelli, altro caffeiniano. Insomma noblesse oblige.

Adesso non mi venga a dire che lei aveva accanto a sé intellettuali del calibro del Poliziano, del Ficino, di Pico della Mirandola e di artisti quali Botticelli e il giovane Michelangelo: insomma, che è stato il fautore del massimo splendore del rinascimento fiorentino. Provi a tornare nel periodo di Caffeina e senz’altro si meraviglierà-

Lei obietterà che il tutto è poca cosa, per una amministrazione di una città che deve risalire dal baratro, lo sanno tutti, ma ormai a Viterbo ci siamo abituati. Siamo abituati alle strade piene di buche, ai sanpietrini mancanti o rialzati, alla sporcizia, al marciume dentro le fontane, alla carenza di controlli e chi ne ha più ne metta.

Non so se ci sia una soluzione valida per migliorare le cose, credo che nemmeno la sua famosa diplomazia potrebbe risolvere la situazione caotica in cui ci troviamo e non solo a Viterbo. Sono convinto che sarà sempre peggio e questo perché siamo peggiorati noi, essere umani, soggetti troppo spesso al lassismo, al consumismo, al potere.

Abbiamo perso il senso dell’onore, dell’altruismo, dell’amicizia e soprattutto del dovere; diceva un grande giornalista viterbese, Giovanni Lucchesi “Per me, sacerdoti, giudici, maestri, medici hanno doveri assai superiori a quelli degli altri mortali. Doveri che hanno liberamente scelto e ai quali devono rigorosamente attenersi”. Se mi si permette, aggiungerei l’obbligo anche per i politici, che, in più, dovrebbero confrontarsi più spesso con i propri elettori.

Ci vediamo messer Lorenzo, torni pure a parlare con Sisto IV; se poi insieme trovate una soluzione valida per Viterbo, non venite a dirlo a me, andate direttamente da chi da decenni tiene saldamente in mano le redini del potere viterbese.

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