Tenetevi forte. “L’Università degli studi di Milano, tramite il Centro interdipartimentale per la gestione sostenibile e la difesa della montagna (Gesdimont), e il dipartimento di Scienze agrarie e ambientali (Disaa), ha stipulato tre nuove convenzioni con l’Università degli studi della Tuscia, di Pavia e del Piemonte orientale. Il fine ultimo è quello di cooperare nell’ambito di iniziative riguardanti le tematiche montane, rafforzandone l’impatto e ampliandone l’efficacia a livello nazionale”, tutto ciò viene comunicato dall’Unitus. E bravo chi ci ha capito qualcosa.
Tentiamo di districare la matassa. Unimont (nessuno ci spiega chi sia) sta lavorando intensamente per la costruzione di un network di cui fanno parte università italiane e straniere, enti pubblici e privati, associazioni, organizzazioni e gruppi di interesse, proprio al fine di dare risposte univoche ed efficaci alle problematiche che sono comuni ai territori montani.
“L’Università della Montagna rafforza il suo impegno per creare una rete accademica a livello nazionale che si occupi dello studio, della valorizzazione e dello sviluppo delle aree montane – afferma Anna Giorgi, direttore Ge.S.Di.Mont – Le sette convenzioni che la nostra università ha ad oggi stipulato con altri atenei italiani vanno infatti a formare una potenziale ‘cordata’ accademica che copre una parte significativa del territorio montano italiano, con atenei della Lombardia, del Veneto, del Piemonte, della Toscana e del Lazio”. E pure questa non è che sia poi così comprensibile.
Ultimo disperato tentativo. “L’Università della Tuscia ha riconosciuto nella gestione sostenibile dei territori montani un ambito strategico per la conservazione delle risorse naturali e lo sviluppo economico dell’intero Paese, e per questo motivo ha varato il corso di laurea in Scienze della Montagna, che già al suo esordio ha riscosso grande interesse – sostiene Bartolomeo Schirone, professore ordinario di Selvicoltura e Assestamento forestale – La convenzione con l’Università di Milano e l’adesione contemporanea alla rete Unimont consente ora di proporre al Paese un’offerta formativa completa per preparare laureati esperti in gestione degli ambienti montani alpini e mediterranei”.
Una sola cosa si capisce bene: l’università serve a formare gente. Non sempre utilizzando il principio della “chiarezza” come punto fermo.