Una cosa si può tranquillamente affermare: questi scrivono forte. Nel senso che la capacità di comunicare non gli manca. Veniamo quindi subito al dunque, che di carne al fuoco ce ne è molta.
“In questi giorni sta andando in scena il finale di una brutta storia – spiega il Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia – e l’incipit di una nuova che non promette per niente bene. Dal primo aprile è ufficialmente aperta una ‘nuova’ strada a pedaggio, la vecchia Statale n.1. Mentre per quanto riguarda il completamento della Orte-Civitavecchia, la vicenda seppur non sembrerebbe potrebbe essere già scritta”.
E veniamo a capire perché. “Il tracciato scelto da Anas, il ‘verde’, è sottoposto a procedura di Via – ancora loro -. Le decisioni a riguardo si baseranno sui contenuti del Sia e delle osservazioni pervenute. E purtroppo soltanto due documenti sono stati inviati nei tempi. L’Anas inoltre ha già presentato integrazioni spontanee al Sia. Qualora il Ministero dell’Ambiente si pronuncerà in modo favorevole, per sperare di salvare la Valle del Mignone non rimarrà che la Conferenza dei Servizi, dove il parere del Comune di Tarquinia conterà poco o niente”.
Ma come se ne esce allora? “L’Anas ha sviluppato un progetto mettendo a confronto tre ipotesi – sempre il Comitato – la verde, la blu e la viola, una peggiore dell’altra. La verde passa sul Mignone. La blu invece sulla Valle del Ranchese, altra Zps. La viola addirittura taglia la Necropoli, patrimonio Unesco”.
Praticamente, a sentir loro, per il territorio non c’è scampo. E qui entra in gioco il sindaco, Mauro Mazzola. Che coglie la palla al balzo. “Il Comitato – attacca – getta finalmente la maschera e dice no alla trasversale. Dice no a prescindere, alzando il tono dello scontro per tentare di fermare un’opera importante per il territorio. Preferisce avere una ‘carrareccia’, nel nome di uno pseudo-ambientalismo che rifiuta tutto, piuttosto che un’infrastruttura sicura in grado di garantire una viabilità eccellente tra la costa e l’interno. Non saranno pochissime persone, che hanno la presunzione di sapere ogni cosa e non accettano chi la pensa diversamente, a bloccare tutto”.
Controreplica. “Mazzola dichiara il Comitato isolato – risposta – ma tra isolato e indipendente c’è una grande differenza. Anche rispetto alle criticità della Tirrenica eravamo soli a dire la verità e oggi, che l’autostrada è in esercizio senza il ponte sul fiume Mignone e con una viabilità alternativa a dir poco penosa, è ovvio che, contrariamente a quanto Mazzola ha sostenuto per anni, il ponte non c’era nel progetto definitivo né in quello esecutivo”.
Chiusura. “Anziché attaccare noi, bisognerebbe che l’Amministrazione entrasse nel merito della vera questione, che comunicasse alla cittadinanza il contenuto degli incontri avvenuti in Regione Lazio e se questa ha espresso o meno un parere e quale, altrimenti è lecito pensare che si stia solo perdendo tempo in attesa che non ce ne sia più”.
Alla prossima puntata.