18042024Headline:

Solo la passione salva il basket viterbese

Terra di Tuscia e Defensor (in salvo senza i play out) punte di diamante del movimento

Interessante la conferenza del Panathlon dedicata al basket viterbese

Interessante la conferenza del Panathlon dedicata al basket viterbese

La crisi… Già, la crisi che ha colpito imprese, aziende piccole e grandi, famiglie, lavoratori (che a 5o anni perdono l’occupazione e non hanno alcun possibilità concreta di ricollocarsi), giovani (che un’occupazione l’avranno chissà quando). Ma anche la crisi che ha messo in ginocchio lo sport, quello che non ha contributi televisivi alle spalle e che con gli sponsor sopravviveva. Ma non è solo di crisi economica che si parla nel convegno organizzato dal Panathlon di Viterbo in collaborazione con la delegazione provinciale della Federbasket. Ci sono problemi specifici legati alle peculiarità di uno sport che ha vissuto in città epopee memorabili (e indimenticabili) e che oggi va avanti grazie alla passione e soprattutto ai sacrifici (anche personali) dei dirigenti.

Riconoscimenti del Panathlon a Francesca Meloni...

Riconoscimenti del Panathlon a Francesca Meloni…

Innanzitutto i numeri. Le società affiliate sono 15 società: una in A2 femminile (Defensor), una in B maschile (Terra di Tuscia), una D (Faul), 4 in Promozione (Murialdo, Orte, Tarquinia e Soriano) e le altre di puro settore giovanile. Primo problema: al registro Coni ne risultano iscritte solo 7. “Come è possibile? – si chiede il delegato del Coni Alessandro Pica – E’ una discrepanza che va sanata non solo per un fatto statistico, ma soprattutto perché l’iscrizione comporta benefici che evidentemente certi club non conoscono”.

...e a Sergio Fontana

…e a Sergio Fontana

E poi circa 300 atleti tesserati, altri 150 della scuola di avviamento, 35 tecnici e preparatori (compresi 3 allenatori di livello nazionale, dei quali due sono presenti in sala: Ugo Cardoni e Carlo Scaramuccia). Domenico Palazzetti (presidente del Panathlon e padrone di casa) ritorna con la memoria ai tempi delle partite a Porta Fiorentina: epoche di grandi passioni e pure di buone prestazioni. Ma cosa è cambiato oggi? Poco, purtroppo, a parte le location naturalmente. “Siamo sempre i soliti – mette il dito nella piaga Sergio Fontana, presidente del Faul Basket -. Non c’è ricambio e quindi non ci sono idee nuove. Il tasso di abbandono dei ragazzi è altissimo. Invece di formare nuovi dirigenti, nuovi allenatori, giocatori in grado di militare anche nei campionati più importanti, continuiamo a parlarci addosso”.

Platea interessata ed attenta

Platea interessata ed attenta

E’ un tema che tocca direttamente le prerogative della federazione, rappresentata ai massimi livelli dal vice presidente nazionale Gaetano La Guardia e dal presidente regionale Francesco Martini. Ma il cahier de doleances non è affatto terminato. Ci sono gli impianti che sono pochi e che costano parecchio: “E’ complicato – sottolinea Giorgio Ricci, presidente della Stella Azzurra – lavorare con palestre che sono riservate solo per poche ore alla pallacanestro. L’attività giovanile ne risente, tanto più che ci costringono a trasferte lunghissime. Andare a giocare fino a Latina, magari alle 8 di sera, è un onere che comincia ad essere piuttosto pesante. Noto che altri sport godono di un trattamento migliore, forse perché riescono a farsi sentire di più…”. “Noi abbiamo sempre puntato sull’attività giovanile – interviene Lorenzo Tedeschi del Murialdo -. Quest’anno abbiamo provato con il campionato di Promozione, ma è un’esperienza che non ripeteremo perché fra tasse gare, iscrizioni, tesseramenti, si arrivano spendere 3-4mila euro che non ci possiamo assolutamente permettere”. Gianni Santi spiega la personale esperienza a Civita Castellana: “E’ sempre più complicato formare squadre per partecipare anche ai tornei giovanili. Io ho una cinquantina di ragazzini di tutte le età, ma confesso che non ce la faccio a formare un gruppo di 13-14 giocatori per iscrivere la squadra”.

Gagliardetto per Gianni Santi

Gagliardetto per Gianni Santi

I due dirigenti federali incassano e tentano una qualche difesa d’ufficio. “Siamo la terza regione in Italia – spiega Martini – dopo Lombardia e Emilia Romagna; abbiamo vinto per la seconda volta il Torneo delle Regioni”. “Il movimento è vitale – interviene La Guardia – pensate che sono stati già venduti ventimila biglietti per il pre-olimpico che deciderà la ultime nazionali che andranno alle Olimpiadi”. Ma qui il problema è locale, viterbese.

Il presidente del Panathlon Domenico Palazzetti con

Il presidente del Panathlon Domenico Palazzetti con Luciano Tedeschi (Murialdo)

La Federazione non ha i mezzi e il potere per finanziare le società, ma certo certe voci di spesa possono essere limate (se non addirittura eliminate), come pure i gironi di qualunque campionato e di qualunque categoria andrebbero stilati tenendo conto dei territori limitrofi e non di semplici criteri legati alla regione: insomma per Viterbo è molto più comodo (e meno costoso) giocare contro squadre di Terni, Orvieto o della bassa Toscana, piuttosto che arrivare a Latina. “Ci stiamo pensando – ammette La Guardia – ma bisogna vincere le resistenze dei presidenti regionali”.

Palazzetti Marcello Meroi, vice presidente della Stella Azzurra

Palazzetti Marcello Meroi, vice presidente della Stella Azzurra

Non c’è bisogno di andare indietro agli anni d’oro della Sda che tentava la salata in serie A maschile e della Coppa Ronchetti persa in finale dalla compagine femminile: Gaetano La Guardia ha vissuto quell’epoca da dirigente. C’è una Viterbo che è stata ai vertici nazionali del basket con Roberto Alabiso procuratore federale, Luciano Tola, arbitro internazionale e presidente di tutti i direttori di gara italiani, e Carlo Maria Scipio tuttora presidente della corte federale. “La Federazione – chiede l’avvocato Alabiso – dovrebbe organizzare corsi di formazione per dirigenti”. “Sono già in programma”, risponde La Guardia. Naturalmente a Roma. Carlo Aronne ricorda gli scudetti e le partecipazioni alla Coppa dei campioni della squadra di basket in carrozzella: una tradizione oggi portata avanti con passione dalla Vitertur. Il figlio Emanuele, arbitro in serie A, prosegue nella scia di Tola e auspica una formazione più continua delle nuove leve dell’arbitraggio. E ancora la vulcanica Francesca Meloni, moglie di Carlo Scaramuccia e anima della Defensor: “Facciamo tutti i campionati giovanili, oltre naturalmente alla A2. Come è possibile che soltanto noi rappresentiamo il Lazio nelle massima serie?”. Già, come è possibile…

L'intervento dell'arbitro Emmanuele Aronne

L’intervento dell’arbitro Emanuele Aronne

La strada la indica Vasco Michelini: “Le difficoltà sono evidenti, ma le nostre due squadre più importanti si sono entrambe salvate e senza passare dai play out. Per me c’è una sola via d’uscita: insistere con i vivai e con il basket nelle scuole”. Sicuramente, ma senza la benzina e la passione e i sacrifici d’ogni genere dei dirigenti, la pallacanestro a Viterbo avrebbe vita molto breve: questo è, purtroppo, lo stato dell’arte cestistica made in Tuscia.

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