24042024Headline:

Tutti in fila alla Giornata del microchip

Al Sacrario la seconda edizione della kermesse con 200 impianti gratuiti

Il dottor Giovanni chiatti della Asl, la vice sindaco Luisa Ciambella e la consigliere Maria Rita De Alexandris

Il dottor Giovanni Chiatti della Asl, la vice sindaco Luisa Ciambella e la consigliera Maria Rita De Alexandris

L’anno scorso alla fine si contarono 300 microchip inseriti; quest’anno saranno 2oo e tutti rigorosamente gratuiti. Sabato 16 aprile in piazza dei Caduti (zona Sacrario, davanti agli Almadiani) è in programma la seconda edizione della Giornata del microchip, organizzata dalla consigliera comunale Maria Rita De Alexandris, delegata al benessere degli animali, dal servizio veterinario della Asl e con la collaborazione fondamentale delle associazioni di volontariato che ogni giorno danno un’insostituibile mano per curare le bestiole (Associazione Valle Faul, Associazione Musi Sereni, Oipa). Intanto alcune regole fondamentali: “Sarà data precedenza ai meticci – spiega la De Alexandris – e ai cani ritrovati perché per quelli di razza si spendono tanti soldi per l’acquisto e per la cura e quindi si può anche spendere per il microchip. Che, va ricordato, è obbligatorio per legge e va inserito nei primi tre mesi di vita. E va sgomberato subito il campo dalle obiezioni che riguardano la sofferenza durante l’inserimento: i cani soffrirebbero molto di più se si perdessero o fossero smarriti e non ritrovati”. Ma non è solo una scelta affettiva: “‘Microchippare un cane vuol dire non mandarlo in canile e dunque non farlo soffrire, ma vuol dire anche far risparmiare mille euro all’anno al Comune”, chiosa Maria Rita De Alexandris che si impegna quotidianamente sul tema, supportata dal lavoro di Paola Paiolo, dell’ufficio comunale per la tutela degli animali. Piccola aggiunta: anche se dovessero arrivare cani più grandi di età, saranno microchippati fino a quando le scorte non andranno esaurite.

Il 16 aprile al Sacrario la seconda Giornata del microchip

Il 16 aprile al Sacrario la seconda Giornata del microchip

Qualche buona notizia sul fronte del numero dei cani accalappiati che è in lieve, ma costante diminuzione, anche se gli abbandoni continuano ad essere notevoli (nelle ultime settimane oltre 50 cuccioli di pastore maremmano sono stati lasciati nei pressi del canile. “E’ la specie più presente insieme a quelle da caccia – chiarisce  il coordinatore del servizio veterinario della Asl Giovanni Chiatti -. Non abbiamo i mezzi e le possibilità per verifiche ispettive più accurate e quindi ci dobbiamo fidare di quello che ci viene riferito. Cerchiamo di lavorare su tre direttive: la Giornata del microchip deve diventare una modalità normale per consentire l’aggiornamento dell’anagrafe canina; stipulare convenzioni con ordini professionali per aiutare le persone in difficoltà che posseggono cani; norme diverse per il parco canile perché quelle attuali sono decisamente superate”. Intanto dal 2014 sono stati recuperati circa 2500 cani che altrimenti non sarebbero stati censiti.

La vicesindaco Luisa Ciambella si sofferma su aspetti più propriamente economici: ”Come Comune gestiamo 600 cani. Nonostante la razionalizzazione dei costi non c’è stato un vero e proprio abbattimento, e perciò bisogna operare per ridurre il peso per le casse pubbliche. Stiamo lavorando su varie ipotesi: uno strumento fiscale che ci consenta di dare un contributo a quelle famiglie che si prendono un cane, o anche incrementando gli accordi con le associazioni di volontariato”. Con un auspicio: “Pensiamo anche a spostare il canile in una zona diversa da dove è oggi, decisamente scomoda da raggiungere”. L’area individuata è al confine dei territori dei comuni di Viterbo e Bagnoregio. L’augurio finale è del dottor Chiatti: “Vorremmo che questa Giornate nei prossimi anni si trasformi in una vera e propria festa”.

 

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