Questa è una storia di calcio e di famiglia. Di cuore e di cuori. Di ricordi che non si cancellano e di speranze che restano a galleggiare fino a trasformarsi, finalmente, in realtà. ”Per anni ho sperato che Viterbese e Siracusa si incontrassero sul campo. Domenica succederà. E io non possono mancare”, dice Francesco Serra. Ed è qui che finisce il racconto. Perciò vale la pena palleggiare all’indietro fino all’origine, all’incomincio.
”Mio papa Nicola era di Siracusa, e grande tifoso della squadra, che continuava a seguire anche quando si era trasferito nella Tuscia – spiega Serra – Per anni è stato abbonato a Il Giornale di Sicilia del lunedì, perché all’epoca ci si poteva abbonare anche soltanto a quell’edizione. Quassù il giornale arrivava il martedì, quando andava bene, ma per lui era lo stesso un piacere leggere i risultati e le cronache della sua formazione del cuore”. Nell’era prima di internet anche aspettare un risultato poteva essere un’emozione nell’emozione.