29032024Headline:

Stassi, vita da pendolare (e scrittore)

Lo scrittore vive a Viterbo e ogni giorno parte da Porta Fiorentina per lavorare a Roma

Fabio Stassi presenta in biblioteca il suo ultimo romanzo

Fabio Stassi presenta in biblioteca il suo ultimo romanzo

Già uno che ogni giorno da 21 anni a questa parte fa il pendolare Viterbo – Roma (e ritorno) meriterebbe un premio a prescindere: “Ormai ho superato anche Ulisse”. Che infatti per la sua Odissea aveva dovuto vagabondare in lungo e in largo nel Mediterraneo per vent’anni. E poi uno che nella vita fa il bibliotecario (Università La Sapienza) e che sceglie di dedicare tutto se stesso ai libri e alla letteratura meriterebbe anche un encomio solenne: è come se un medico, dopo il turno in ospedale, tornasse a casa e decidesse di visitare tutto il parentame e il vicinato quasi fosse un hobby. E se infine si aggiunge che questo signore per ingannare il tempo nei suo viaggi quotidiani (fra eterni ritardi e rotture e inghippi d’ogni genere) o legge o scrive egli stesso, al premio e all’encomio solenne di cui sopra, bisognerebbe aggiungere anche una medaglia di metallo nobile. E, per completare il quadro generale, il contesto (come dicono quelli d’un certo livello), va pure aggiunto che questo signore di 54 anni, assolutamente ben portati, è anche piuttosto bravino e nel panorama letterario italico si è già conquistato un posto di rilievo.

Fabio Stassi arriva al Consorzio Biblioteche con il suo ultimo romanzo “La lettrice scomparsa”, recentemente presentato al Salone del Libro di Torino, un giallo molto sui generis che ruota intorno a Vincenzo, detto Vince, Corso, un professore di lettere che va avanti a supplenze e che ad un certo punto resta fuori dalle infernali graduatorie scolastiche e dunque senza lavoro. Vorrebbe andar via dall’Italia, ma poi si convince ad aprire uno studio di biblioterapia: cioè dare consigli letterari alla gente per risolvere i problemi. La letteratura come trucco per gabbare la vita… “Ed è un’esperienza che ho fatto anche io per un mesetto curando con uno pseudonimo il sito di Vanity Fair – dice Fabio Stassi che vive a Viterbo e che ogni mattina prende il treno dalla stazione di Porta Fiorentina – Fui subissato di e mail con le richieste più disparate e inverosimili. Ed è un po’ quello che succede a Vince…”. Dunque, da 21 anni pendolare e “da 20 rubo il mestiere agli altri scrittori. Nel tempo la mia maniacale cura di preparare schede sui personaggi dei libri che leggo si è trasformata in lavoro. E così è nata la Piccola enciclopedia dei personaggi letterari: sono a quota 300. A 365 mi fermo”. Un personaggio al giorno, toglie il medico di torno… Battutaccia, ma resta una verità: dei libri che leggiamo, restano impressi i personaggi, molto più raramente le storie. Di Maigret, tanto per dire, si ricorda la passione per la pipa, la birra e la buona cucina, molto raramente la trama di un delitto risolto.

Fabio Stassi scrive i suoi libri durante i viaggi in treno: ogni giorno fa il pendolare sulla Viterbo - Roma

Fabio Stassi scrive i suoi libri durante i viaggi in treno: ogni giorno fa il pendolare sulla Viterbo – Roma

“Avevo da tempo in animo di scrivere un giallo, in cui mettere al centro il lettore. Ma, se il romanzo ha la caratteristica di proteggere le domande dalle risposte, come si può costruire un giallo senza risposte? O meglio lasciare al lettore la libertà di decidere qual è la verità… Intorno a Vince, piano piano, sono arrivati gli altri personaggi e ad un certo punto anche il finale che è sgorgato quasi spontaneamente. Cioè è la letteratura stessa a dare a Vince e quindi anche a me la chiave per risolvere il giallo”. E così tra personaggi inventati che molto probabilmente assomigliano tantissimo agli abituali frequentatori dei treni Viterbo – Roma  (e ritorno); bugie che sembrano verità e verità che puzzano irrimediabilmente di menzogna si dipana la storia del professor Corso (“Mi sarebbe piaciuto molto insegnare, ma non ce l’ho fatta: mi fregò un tema su Italo Svevo…”) e del suo sbarcare il lunario in una soffitta in via Merulana aiutando a guarire gli altri con l’aiuto dei libri. “Perché il romanzo – conclude Fabio Stassi – prende le bugie e le fa diventare verità. E bisogna essere bravi ad essere coerenti nella menzogna. E lo scrittore è il più sincero dei bugiardi”.

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