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”Puoi baciare lo sposo” e il cinema bacia di nuovo Civita di Bagnoregio

Da oggi nelle sale di tutta Italia il nuovo film di Alessandro Genovesi

2018 puoi baciare lo sposo bagnoregioNon solo una location, ma parte integrante della storia. Civita di Bagnoregio di nuovo superstar nei grandi schermi italiani. Esce oggi nelle sale cinematografiche di tutto lo stivale ”Puoi baciare lo sposo”, il nuovo film diretto da Alessandro Genovesi. E la ”Città che muore”, orgoglio e perla dell’intera provincia, ne è indiscussa protagonista nel fuoco delle telecamere.

Nelle sue strette viuzze e nella sua piazza principale, si intrecciano le storie di Antonio e Paolo, due ragazzi follemente innamorati, conviventi a Berlino, ma pronti a tornare in Itala per annunciare il loro felice fidanzamento alle rispettive famiglie. Prima tappa, Civita di Bagnoregio, dove vivono i genitori di Antonio. La madre Anna e il padre Roberto, sindaco apparentemente progressista del paesino, che mostrerà la sua vera natura al coming out del figlio.

Una storia comica, ironica e toccante, sullo sfondo di uno dei più bei paese della Tuscia, che nella pellicola si prepara a ospitare – in una chiesa sconsacrata – la prima storica unione civile organizzata dal wedding planner per eccellenza, Enzo Miccio.

Nel cast, anche una delle eccellenze artistiche viterbese, il ballerino Paolo di Caprio, che ricorda con estremo piacere le tre giornate trascorse sul set: ”Abbiamo girato a Bagnoregio dal 10 al 13 luglio. Ed è nella piazza principale del borgo (mai toccata dalla benchè minima ombra) che è stata girata la scena clou del lungometraggio: il finale, il matrimonio tra Paolo e Antonio. Abbiamo balato sulle musiche e coreografie del maestro Federico Patrizi. Ma sono state le risate e la gentilezza tra colleghi che ricorderò più a lungo”.

Così come impossibile sarà dimenticare lo stupore dei protagonisti del film (Diego Abatantuono, Monica Guerritore, Salvatore Esposito, Beatrice Arnera, Dino Abbrescia, Diana Del Bufalo, e Cristiano Caccamo) nell’attraversare il lungo ponte sospeso che fa salire alla ”Città che muore”: ”Non erano mai stati a Bagnoregio – sottolinea – ma sono rimasti incantati dalla sua meraviglia e magia. Torneranno, ne sono sicuro”.

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