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Morto un uomo di Tuscia: Principe Sforza Ruspoli

Direttore

Viterbo,26.10.22 –

Con commozione abbiamo appreso della scomparsa del Principe Sforza Ruspoli, ultimo vero rappresentante della aristocrazia romana, nostro conterraneo perchè nell’avito castello di Vignanello ha trascorso la sua vita mondana, politica ed anche sindacale nell’imprenditoria agricola attività secolare della sua Famiglia. L’origine della famiglia Ruspoli va cercata sin dal XIII seolo.

Era figlio di Francesco Ruspoli e di Claudia Matarazzo, una delle più ricche famiglie degli anni 30 del secolo scorso. Per questo aveva soggiornato in Brasile dove i Matarazzo ebbero la loro fortuna imprenditoriale.

Di animo intraprendente partecipò anche alla vita economica della Capitale facendo parte dei consigli di amministrazione di varie banche, infatti, ancora nel 2006 il ministro Tremonti lo nominò vicepresidente della Banca del Sud.

Interessato alla cultura, nel suo palazzo nei pressi di San Lorenzo in Lucina, ha ospitato artisti, intellettuali , scrittori e giornalisti in particolare l’amicizia con Renato Angiolillo fondatore de Il Tempo.

Particolare l’impegno in politica. Sempre fedele alla destra, fu candidato nelle liste del Movimento sociale Italiano, poi seguì il partito nella sua evoluzione in Alleanza Nazionale ed oggi, purtroppo non ha potuto godere dell’ascesa al potere di Giorgia Meloni con cui ha condiviso ogni battaglia.

Come agricoltore, contestando la Confagricoltura e la Coldiretti fondò a metà degli anni 50 i Centri di Azione Agraria in difesa della civiltà contadina, delle tradizioni agricole nazionali e dei suoi prodotti.

Cattolico intransigente, amico degli ultimi Papi nel 2010 nominato in Vaticano membro della Accademia pontificia di Belle arti e lettere.

Fu ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta

Recentemente sua figlia del secondo matrimonio, Giacinta Ortensia Rosa Maria si è sposata nel Castello di Vignanello con cerimonia principesca.

Della sua famiglia viene una santa viterbese: Santa Giacinta Marescotti.

Soggiornava nel Castello di Vignanello oggi uno dei tesori della Tuscia perfettamente mantenuto nel suo leggendario giardino all’italiana.

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