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Troppi incidenti stradali. Di chi la colpa ? Non sempre degli automobilisti

Ambulanza fuori strada sulla Commenda

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo.5.11.22 –

Questo giornale non pubblica cronaca, a maggior ragione riferisce e pubblica notizie di incidenti stradali. Non intende compiacere a chi “gode” di vedere foto di macchine distrutte, fuori strada e leggere notizie di morti e feriti. Però, le notizie a questo magazine giungono e la redazione ha quotidiana notizia di quanto avviene purtroppo sulle nostre strade.

Gli ultimi giorni sono stati un bollettino di guerra: molte auto sono finite misteriosamente fuori strada, addirittura un’autoambulanza con malato a bordo, un vespista va in collisione con un’auto e finisce in “codice rosso”, un frontale sulla Cassia nord distrugge due macchine, un’altra sbanda e sulla superstrada collide con lo spartitraffico, per un pelo evitato un altro incidente sulla superstrada per difetto collocazione di cartelli di cantiere, etc..

Solo per la tecnica di sicurezza adottata ormai su ogni vettura, si è reso possibile che eventi mortali non siano avvenuti, però comunque la perdita di oltre 3mila vite sulle strade nell’anno passato non è tanto sopportabile, anche se la metà di quelli degli anni 50 quando il traffico era un quinto di quello attuale. Le vetture di allora non avevano alcun sistema di sicurezza passiva.

A questo punto va fatta una riflessione. Perchè tanti incidenti ?

Sarebbe solo semplifico dire: alta velocità praticata dagli automobilisti, ma no, gli incidenti hanno tante cause. Vediamole.

Certamente una guida con il piede meno pesante sul pedale dell’acceleratore è la prima difesa per evitare situazioni che portino ad un crash, però, va detto, che le vetture moderne, certamente più sicure, hanno potenze a parità di cilindrate rispetto solo auto di soli 40/50 anni, che consentono acccelerazioni e velocità notevoli, ma non tutti gli automobilisti sono in grado “governare” bolidi.

Gli esami per la patente di guida insistono ancora solo sulla teoria mentre la prova pratica resta ancora quella del “giro del palazzo” pertanto inidonea far capire all’esaminatore le effettive capacità di guida del candidato. Un neo patentato, ancorchè autorizzato alla guida, spesso non conosce ancora come si debba abbordare una curva nella corretta traiettoria, spesso ha poco guidato in ore notturne, non ha esperienza di circolazione in ambito autostradale ed altro che si matura in decenni di guida.

Quindi, prima causa: difetto di esperienza e poca umiltà di non averla. Poi, le distrazioni. Le auto moderne sono piene di apparecchiature telematiche, schermi sempre più grandi, quindi invito per il conducente ad osservarlo, magari per usare il navigatore, ricercare una stazione radio e….poi, l’uso del telefonino. Quest’ultimo, benchè autorizzato in “viva voce” determina, comunque, un difetto di attenzione.

Conseguenza, una guida meno attenta, facilità di errori.

Non certo da ultimo osservando gli incidenti sulle strade della Tuscia, appare evidente che molti incidenti stradali siano da addebitare allo stato pietoso della manutenzione delle nostre strade, siano essere regionali,o provinciali o comunali. Lo stato della Cassia dopo Monterosi verso Viterbo è fermo agli anni 30 del secolo scorso. Attraversa paesi, ha un tracciato ancora “classico” da strada consolare, senza alcun adeguamento al traffico di oggi. La Cassia nord, ancora peggio. Tra Montefiascone e Bolsena una serie di curve sono solo degne di un percorso di gara automobilistica in salita, la Commenda, dopo il bivio dell'”Oasi”, è diventata arteria di scorrimento verso Nord, cioè verso l’Aurelia, di autotreni provenienti dalla superstrada e diretti verso Grosseto.

Qui, la mancanza del completamento della superstrada si fa sentire. Conseguenza di ciò: un traffico notevole e pesante in una strada provinciale che solo sino a sessanta anni non era nemmeno asfaltata. Certo, aver posto in un tratto un autovelox (oggi rimosso) ha rappresentato l’unico “ammodernamento” al suo tracciato che solo, rispetto al passato, non attraversa gli abitati di Marta e Capodimonte.

Ecco la spiegazione di tanti incidenti. Strade strette, mal segnalate ai margini dell’unica carreggiata a doppio senso, sparizione di segnaletica orizzontale, presenza di alberi sulle banchine, manutenzione del piano stradale insufficiente, tipo di asfalto non drenante e via dicendo.

Conclusione. Non sono tutte colpe degli automobilisti per gli incidenti che accadono, ma la mamma di tanti fattacci che accadono sulle strade va cercata nelle amministrazioni incapaci di rendere sicura la viabilità sia essa urbana che extraurbana.

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