29032024Headline:

Tutti a piangere sullo stop al Superbonus, ma ormai da mesi era morto e seppellito

Uno STOP che prelude a confezionare una nuova legge.

di Andrea Stefano Marini Balestra

viterbo.18.2.23

“Errare humanum est, diabolicum perseverare” Detto antico, ma sempre valido.

Le “sinistre” oggi all’opposizione, si stracciano le vesti, emettono alti lai perchè, finalmente, sempre troppo tardi, si è posto mano per rimediare allo scempio economico pubblico che aveva creato il Superbonus da loro varato nel 2020 come atto salvifico dell’economia.

Probabilmente, le menti governative dell’epoca guidate da Conte erano offuscate dalla pandemia e non hanno tenuto conto che un tal legge avrebbe creato praterie di abuso e soprattutto sfascio dei conti pubblici.

Ci fu chi lo disse subito e venne azzittito come menagramo, poi, anche il presidente Draghi ebbe parole durissime nei confronti della legge istitutiva di tal beneficio, ma non potette far nulla perchè nel suo governo aveva i promotori, cioè il M5stelle e, per l’impegno con il Quirinale, non poteva far cadere il governo di unità nazionale.

Di fatto, purtroppo solo adesso, ma ormai era nell’aria da tempo, si è dato stop alla legge istitutiva del cd.Superbonus, che, attenzione, non è abrogata, ma solo sospesa in attesa di trovare una soluzione al problema.

Calma, non è successo niente, si è solo dato atto di una legge che non ha funzionato, era morte. Dopo lo stop risorgerà con nuove e corrette modalità.

La verità che l’opposizione accusa al governo Meloni essere nemica del popolo per aver rimosso, almeno per ora, una legge salvifica della povera gente, ma, dimentica di dire che ormai la legge in questione era ferma da mesi,in quanto sature le possibili cessioni alle banche, impossibili le cessioni a catena e sopratutto nessuna voglia per gli operatori del credito assumere responsabilità penali per cessioni frutto di truffa.

E si, proprio di truffe la legge Superbonus ne ha create. Partendo da quella più elementare di un aumento dei costi delle opere senza ragione (tanto paga pantalone !) con la conseguenza aver dato spinta inflazionistica, quindi all’imbroglio vero e proprio di opere mai fatte, ma che di cui si era richiesto il beneficio del 110%. Ad oggi accertate violazioni per oltre 6 miliardi.

Si parla di stop all’attività edilizia, ma questa, dopo le difficoltà di cessione dei crediti e mancato versamento delle somme di cui ai crediti ceduti, era già avvenuta. Infatti, molte imprese, pur avendo i loro cassetti fiscali pieni di denaro, non potendoli prendere, hanno fermato le opere, mandato in cassa integrazione gli operai e lasciato interi condomini con i ponteggi montati.

Quindi, altro che stop voluto da Giorgetti e Meloni, lo stop era avvenuto di fatto e per una ripresa non era possibile alternativa.

Professionisti ed imprese in credito si stavano già facendosi sentire, a Viterbo, appunto, per iniziativa di un professionista era nato un “Comitato creditori viterbesi – vittime del superbonus”, in animo proporre una class action vero lo stato per le sue inadempienze. Da chiunque sia stato “addetto ai lavori” era ormai accertato che la legge del Superbonus ed altre consimili fossero leggi defunte.

Piangere e dare notizie allarmanti alla cittadinanza come da un paio di giorni si sono date le opposizioni che lo stop rappresenti un danno gravissimo all’economia, alla ripresa ed alla occupazione, è si un atto scellerato, perchè il vero è che scellerata sia stata proprio la legge varata dal governo Conte, proprio quel governo che si è distinto per varare leggi mal fatte e foriere di danno alle pubbliche finanze (vedasi “Reddito di cittadinanza”.)

Lo stop attuale non è nel segno di negare benefici a chi intenda rimettere in ordine il proprio immobile, anzi, ma solo nel segno far cessare d subito gli effetti perversi della legge, cioè scaricare sulla fiscalità generale costi di ristrutturazioni private con un sistema che si è visto essere complicato ed anche da mesi impossibile far funzionare.

E’ ovvio che i benefici resteranno che i lavori approvati continueranno, ma sarà trovata una soluzione per lo sblocco dei crediti incagliati (cartolarizzazione ?) e per il godimento dei benefici mediante la detrazione in dichiarazione dei redditi magari abbreviata nel tempo, magari anche cedibile ad un famigliare, con tutela particolare per gli incapienti, cioè coloro che per reddito basso non possano “scaricare” fiscalmente il beneficio.

Questo sarà il prossimo impegno del governo che sarà illustrato e varato in occasione della conversione in legge del Decreto.

Nel frattempo, però, stop ai pirati del Superbonus, cioè alle imprese improvvisate, nate ad hoc per poterne fruire i benefici impiegando personale incapace (vedasi aumento infortuni sul lavoro) ed anche professionisti poco scrupolosi che hanno certificato opere mai eseguite e messo a rischio ripetizione somme dei beneficiari dopo accertamento.

Abbiamo detto, fu un errore varare un legge mal fatta come quella del superbonus 110%, ma diabolico ora difenderla e non volerla almeno emendare.

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