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I processi civili sono lunghi, ma il processo canonico per Rosa da Viterbo è ancora aperto dal 1456, finirà presto ?

I Viterbesi devoti, ma impazienti, subito proclamarono Rosa come Santa

Redazione

Viterbo14.3.23

Si sa , tutti ci lamentiamo delle lungaggini processuali civili e penali del nostro bel paese, ma un’attesa di anni non è mai quella di secoli che sono trascorsi dall’inizio del processo canonico di canonizzazione di Rosa da Viterbo iniziato nel 1456 da Papa Callisto III, ancora senza sentenza.

Nel frattempo, però, sin dalla morte di Rosa nel 1251, i viterbesi, ebbero per la loro concittadina morta in odore di santità un’adorazione tale da farla dichiarare “Santa subito”. Anche l’anno successivo, nel 1252, Papa Innocenzo IV iniziò un procedimento canonico che poi si perdette perchè sopraffatto dai turbolenti eventi avvenuti nella seconda metà del secolo XIII°.

Del processo canonico celebrato a Viterbo dal 1456 restano documenti che dimostrano l’avvio positivo della “inquisitio de vita et miraculis” della giovane viterbese Rosa, quindi la verbalizzazione dei testimoni, la relazione del postulatore e tutto ciò quanto utile per una decisione positiva che mai però avvenne. Infatti, per particolare curioso, gli atti preparati a Viterbo non giunsero mai a Roma, dove appunto la speciale congregazione dell’epoca doveva emettere la bolla di canonizzazione.

E’ cosi, da ormai oltre cinque secoli da quello stop burocratico che impedi a Rosa di essere annoverata tra i santi, ancorchè il popolo, da subito, dopo la sua prematura morte a 18 anni, l’abbia venerata come Santa Rosa.

Ad essa fu intitolata un’importante basilica a Viterbo e nel ricordo del giorno della traslazione del suo corpo incorrotto dalla nuda terra in chiesa, ordinata da papa Alessandro IV il 4 settembre 1258, quella data di ogni anno, a Rosa è dedicata a Viterbo la festa patronale.

E’ quindi s’impone che le autorità ecclesiastiche viterbesi, per es. in primis, il nuovo Vescovo di Viterbo, si muovano per far proseguire il processo canonico (i documenti sono presso il convento delle Clarisse a Viterbo), oppure che Papa Francesco mediante una “Lettera Decretale sulla canonizzazione”, equipollente la sentenza finale del Dicastero cause dei santi, consenta a Rosa da Viterbo essere annoverata nella lista dei Santi.

La popolazione viterbese che di recente non ha avuto la soddisfazione ottenere a sostegno della Città alcun Assessore regionale, abbia la soddisfazione dopo secoli di poter chiamare ufficialmente santa colei che sin dalla sua morte fu venerata ed invocata come tale.

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