04122024Headline:

Incendi d’estate, perchè ?

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,29.7.24

E’ vero, la cronaca internazionale ci narra di devastanti incendi nel mondo ed i media locali dei tanti che divampano in questi giorni nelle contrade di casa nostra.

Pertanto, non perchè sia quelli degli incendi un problema mondiale, possa essere accettato come “normale”.

In Italia, però, la causa di tanti devastanti roghi è solo alta temperatura o altro ?

Tralasciamo l’ipotesi di incendi dolosi per i quali, anche, non ci sono particolari picchi stagionali, ma parliamo di quelli “spontanei” che ormai in queste ore costellano le italiche campagne,

L’origine prima del principio d’incendio è la mano dell’uomo.

Fantasticherie l’autocombustione, la caduta di fulmini secchi ed altro.

E’ la disattenzione umana provocarli.

Osservate bene a margine delle strade percorse da autoveicoli e notate come la “proda” appare dapprima bruciata e che da li sia partito l’incendio.

Chi è stato quindi a buttare una cicca fuori dal finestrino di un’auto in corsa ?

Certamente uno sprovveduto che non sa che proprio gettando un mozzicone all’esterno del veicolo, per effetto del vento della corsa, si”attizza” il residuo tabacco ed, a voglia di ritardanti usati nella confezione delle sigarette, l’innesco per l’incendio è cosa fatta.

Poi, il passaggio di altri veicoli che ventilano l’area innescata, alimentano il fuoco che divampa gagliardo nei campi circostanti.

Quindi, in un periodo di alta siccità, ogni luogo all’aperto per la presenza di erba seccata, nonchè rifiuti sempre lanciati da veicoli in passaggio, è l’inizio di un vasto incendio che fa bruciare diecine di ettari di coltivazioni.

Non parliamo poi di una passeggiata nei boschi dove accendere una fiamma, da quello di accendino di una sigaretta, sino un barbecue è bandito. Anche se si fosse esperti, la variabilità del vento, anche modificato dalla presenza di calore di una fiamma, può ingannare.

Ma, non è solo il cittadino disattento a provocare principi d’incendio, ma proprio la pubblica amministrazione che per sua incuria, consente accumuli di materiali incendiabili.

Un esempio. la mancata pulizia del sedime ferroviario, provoca incendi nei dintorni per il passaggio di treni merci dai cui freni dei vagoni sprizzano scintille o che, nelle città permangono cumuli di spazzatura che possono anche contenere prodotti che per il calore possano sprigionare fiamma Basta anche un pezzetto di vetro che fa specchio per far bruciare un pezzo di carta accanto e poi tutto il resto.

In definitiva, essendo sempre l’attività umana a creare disatrosi incendi, è proprio la sua disattenzione ed ignoranza di elementari norme di comportamento a provocarli. Va tenuto presente.

E’ noto a tutti che accedere una fiamma,anche di un cerino, in ambiente saturo di gas prò provocare scoppi ed incendi, ma non a tutti è ancora noto che camminare in un prato di erba secca ed all’interno do un bosco in piena estate con siccità diffusa è la stessa cosa. Pochi sanno, che lasciare un’auto con la meccanica rovente su un prato secco, può altrettanto essere un principio d’incendio.

Ci vuole poco per comprendere che non è possibile allo stato delle conoscenze tecniche del terzo millennio, vedere scomparire boschi e coltivazioni agricole per mancanza di piccole attenzioni.

Questo deve valere per il semplice cittadino e per i pubblici amministratori-

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