di A.Stefano Marini Balestra
viterbo.8.8.24
Il Teatro romano di Ferento nella sua attuale stagione estiva ha presentato ieri sera 7 agosto un prelibata rappresentazione del capolavoro pirandelliano la cui “prima” al Teatro Valle di Roma ebbe contrastanti giudizi di critica e dissenso tra il pubblico.
Cento anni fa, la società era ben diversa da quella attuale, per cui l'”infortunio” della critica all’opera di Pirandello, non fu allora capito.
Oggi, invece, è possibile comprendere il dramma di ognuno di noi, cioè quello di essere attori di noi stessi o personaggi cioè veri. Appare sempre di più essere soggetti costretti recitare una parte che spesso è in contrasto con la nostra realtà. Attori o personaggi ?
La finzione, cioè presentarsi diversi dalla nostra realtà, è nel secolo attuale, forse necessaria per non sentiri esclusi dal pensiero comune che avanza.
Però, cosi diventiamo diversi dalla nostra natura, costretti a fingersi, diventiamo attori non protagonisti.
Un attore in una performance teatrale. recita un parte che non è sua, è stata scritta da un autore, non da lui, quindi, non è un personaggio.
Grande la lezione di Pirandello.