Redazione
Viterbo,11.8.24
Non passa giorno che i cittadini di Viterbo abbiano incontri ravvicinati con gli antipatici ungulati e ne facciano poi comunicazione sui social, più di uno, riportato sui media cittadini. Ma, dopo queste denunce, nulla.
Nessuno, che dovrebbe controllare questa situazione, provvede.
Nessun serio provvedimento di cattura è stato mai effettivamente preso. Dovevano essere poste dalla Provincia di Viterbo gabbie per la cattura, ma di fatto, ancora nulla, Qualche gabbia, è stata collocata nelle riserve, regionali, certamente costate molto alle casse pubbliche, collocatr si, ma……non messe in funzione.
Rappresentano un monumento all’inutilità nei nostri parchi pubblici a dimostrare l’inerzia degli amministratori.
Nel frattempo i cinghiali sguazzano, Non solo provocano danni alle culture, ma anche all’arredo cittadino cui la Sindaco di Viterbo tanto tiene porre in opera, per poi, disinteressarne.
Si, proprio il giardinetto Melvin Jones, quello intitolato al fondatore del Lions Club, posto all’incrocio viario V.le Capocci, Via Rosselli e via della Ferrovia, accanto ad un impianto semaforico che produce il massimo di gas di scarico degli automezzi, decantato come punto di sosta e ristoro per i peripetateci della “passeggiata attorno alle mura”, i cinghiali hanno avuto la meglio e compiuta la loro distruttiva opera.
Un contrappasso rispetto i desiderata della Sindaco intenta continuare buttare denaro pubblico per istituire aiuole fiorite anzichè più semplicemente tenere in vita quelle esistenti (vedansi quelle di p.le Gramsci).
Non credo che la “lezione” offerta dai cinghiali possa servire a qualcosa per far comprendere che la coesistenza nelle città di uomini ed animali selvatici non è possibile.
Qualcuno, anzi, più di qualcuno, si svegli dal torpore e provveda. La Provincia, per es. faccia funzionare le gabbie di cattura, il Comune si attivi per l’accallapiamento degli animali e, finalmente……..gli animalisti la smettano di piangere se un cinghiale venga catturato, quindi abbattuto.
E’ stato scritto su queste colonne. Se qualcuno ritiene che un animale sia superiore ad un uomo, significa, per silloggismo, essere lui un animale, non un uomo.
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